RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
L’indagine che la magistratura sta svolgendo nei confronti di Mimmo Lucano dopo le accuse di truffa e concussione, mossegli per la gestione dei migranti, sicuramente è dovuta, ma quando avrà terminato il suo corso, rimarrà di sicuro, solo e soltanto un polverone e un pezzo di pane duro per i suoi detrattori e quattro nostalgici del ventennio che aspettano solo di poter dire “Ve l’avevamo detto”.
Indubbiamente l’avversione di questo sindaco verso la burocrazia, il potere fine a se stesso, i modi libertari, probabilmente fuori dagli schemi, che caratterizzano da venti anni il suo operato nell’aver dato accoglienza, senza se e senza ma, a chi scappa da guerra e fame, hanno procurato fastidio e seccature, col rischio di incepparlo, a tutto il sistema politico e istituzionale. Ma chi conosce Mimmo “il curdo” sa che non mollerà e ne uscirà pulito e più forte. Non ci sono accuse che possano annichilire quanto di straordinario Mimì ha fatto per gli ultimi e gli indifesi.
Un grande compagno rivoluzionario, Ernesto Guevara, il ‘guerrillero heroico’, di cui in questo mese ricorre il 50° anniversario della morte, 9 ottobre 1967, diceva, a costo di apparire paradossale, che ‘un vero rivoluzionario è animato sempre da grandi sentimenti d’amore’. Hasta la victoria!