di Gianluca Albanese
ROCCELLA IONICA – Il destino è capace di essere cinico e baro quando vuole. Ti sottopone a delle prove durissime durante la tua vita, e proprio quando pensi di avere superato tutti gli ostacoli e credi di avere ricevuto la giusta gratificazione per una vita passata a spenderti per il prossimo, ti gira le spalle e ti toglie improvvisamente all’affetto dei tuoi cari.
Una folla silenziosa e commossa, questo pomeriggio durante le solenni esequie che hanno avuto luogo alla chiesa matrice di Roccella Ionica, ha tributato l’estremo omaggio al dottor Pino Iannuzzi, scomparso ieri dopo un malore, a soli 64 anni.
Appena cinque anni fa gli era stato tributato un attestato di benemerenza dall’Accademia Internazionale Umanitaria per le Opere, per la sua disponibilità negli aiuti umanitari.
E la sua dedizione totale verso il prossimo lo aveva portato, con tutta probabilità, a trascurare la sua salute che negli ultimi tempi non era più quella di un tempo.
Chi scrive l’ha conosciuto due anni fa di questi tempi, dopo il terribile episodio verificatosi in Argentina: un tentativo di rapina al proprio figlio Carlo da parte di alcuni balordi. Un’aggressione che poteva costare la vita a un giovane brillante, capace e benvoluto da tutti.
Era in prima linea papà Pino, quando dopo uno straordinario moto di solidarietà popolare venne istituito il comitato spontaneo “El puente per Carlo”, per aiutare il giovane roccellese nella sua lunga degenza negli ospedali sudamericani.
Lui e l’adorata moglie Mariolina, apprezzata operatrice del museo di Locri Epizephiri si alternavano nei voli transoceanici per stare vicini al proprio figlio che intanto riceveva solidarietà e aiuti concreti da mezzo mondo, istituzioni e corpi diplomatici compresi.
Per Pino, giusto il tempo di godere dell’uscita dal tunnel di suo figlio: il ritorno in patria, la festa a Roccella Ionica, e sopratutto il graduale ritorno a una quotidianità normale, in cui i ritmi venivano scanditi dal progressivo recupero psicofisico di Carlo che oggi, prima della fine della funzione religiosa, ha inteso salire sul pulpito e dire al mondo intero che Pino è stato un padre esemplare, che ha dedicato la vita alla sua famiglia. Quella famiglia che ora piange la sua assenza, insieme a un’intera comunità da sempre vicina agli Iannuzzi, gentiluomini d’altri tempi benvoluti da tutti.
Il sacerdote che ha officiato la cerimonia, ha invitato proprio i suoi familiari a rimanere uniti per superare le avversità conseguenti al terribile momento, anche grazie al grande affetto tributato dai molti presenti, a cominciare dagli animatori del comitato “El puente per Carlo”.
La scomparsa di Pino Iannuzzi, improvvisa e quindi inaspettata, ha lasciato attoniti e sgomenti tutti.
Questa redazione si stringe attorno al dolore dei figli e della moglie Mariolina, donna d’impareggiabile umanità e cordialità.
Ti sia lieve la terra, Pino.