di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il sostituto procuratore Antonio De Bernardo si è insediato stamattina alla Procura della Repubblica di Catanzaro, laddove condurrà le indagini nei territori della fascia tirrenica e del Vibonese.
Un trasferimento che era nell’aria, dopo i lustri trascorsi alla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, considerato il rapporto di vicinanza professionale e stima reciproca col Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri.
De Bernardo, che nonostante la giovane età ha condotto numerose e scottanti inchieste a carico delle cosche di ‘ndrangheta nell’intero territorio provinciale, con particolare attenzione a quelle della fascia ionica, è un magistrato serio e competente, che ha svolto un lavoro eccellente e che – dobbiamo dirlo – lascia un vuoto importante nella DdA di Reggio Calabria, che dopodomani potrebbe perdere anche il Procuratore Capo Federico Cafiero De Raho, visto che il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura eleggerà il successore di Franco Roberti nel ruolo di Procuratore Nazionale Antimafia. De Raho viene dato per favorito dopo che ha ricevuto cinque voti in commissione contro l’unico consenso tributato al Procuratore Generale di Palermo Roberto Scarpinato.
Tornando ad Antonio De Bernardo, che abbiamo visto all’opera diverse volte al Tribunale di Locri, nei vari processi a carico delle cosche di ‘ndrangheta del nostro comprensorio, apprezzandone le doti professionali, ci corre l’obbligo di ringraziarlo per l’opera svolta nella lotta al malaffare, augurandogli le migliori fortune per il suo nuovo e prestigioso incarico.
L’opera di rafforzamento della Procura di Catanzaro proseguirà, secondo quanto dichiarato stamani dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, con l’innesto di un altro magistrato di grandi capacità, ovvero il PM Paolo Sirleo, che ha rappresentato la pubblica accusa in processi importanti come “Circolo Formato”.
Insomma, Gratteri sta portando a Catanzaro alcuni magistrati d’indiscusso valore.
Ci auguriamo che la Procura della Repubblica e, in particolare la DdA di Reggio Calabria, che contano magistrati di altrettanto valore come il Pm Giuseppe Lombardo, possano essere altrettanto rinforzate come la difficile situazione della criminalità nel nostro territorio provinciale impone.