di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Vogliamo lo Stato verticale che oggi manca» e poi «Tra la protesta e la proposta c’è una garanzia che si chiama Giorgia Meloni». Il consigliere regionale e leader di Fratelli d’Italia in Calabria Fausto Orsomarso è intervenuto, nel tardo pomeriggio di oggi, alla cerimonia d’inaugurazione del circolo cittadino (il cui coordinamento è stato affidato al consigliere comunale Michele Cataldo) accendendo gli animi di militanti e simpatizzanti.
Davanti a un folto pubblico composto, in parte, da dirigenti e militanti locridei di Forza Italia – spettatori, alcuni di loro “molto” interessati – è toccato al leader cittadino del movimento “Volo” Peppe Caruso introdurre i lavori, evidenziando come buona parte di “Volo” abbia deciso di dare un’evoluzione al proprio impegno politico nel quadro di un soggetto politico emergente che, come ha sottolineato lo stesso Orsomarso «E’ l’unico partito in crescita in Calabria».
Dopo l’introduzione di Caruso e il saluto della presidentessa del movimento “Volo” Emma Serafino, c’è stato il saluto istituzionale del sindaco di Siderno Pietro Fuda, che ha toccato subito il filo conduttore della serata, ovvero la Zona Economica Speciale, ravvisando la necessità di ragionare in un’ottica di Città Metropolitana.
Quindi, la serata è entrata subito nel vivo con l’intervento di Orsomarso, lungo e appassionato, in cui ha espresso le linee guida di un partito che ha tra le sue radici l’esperienza della fu Alleanza Nazionale, affiancato dall’ex senatore Renato Meduri, padre nobile della destra reggina e calabrese.
Orsomarso, con un passato recente nel fu Pdl, ha definito il partito di Berlusconi «Un’occasione mancata, per colpa di una leadership che non ha saputo, o voluto, passare il testimone. Non servono modelli vecchi – ha detto – per affrontare sfide nuove e non è necessario vincere pescando voti al Centro».
Identità di destra, insomma, con Orsomarso che ha definito la Meloni «La prima donna leader in Italia dopo Nilde Iotti», alla quale ha detto «La Calabria ai calabresi» alludendo alle ultime leggi elettorali «che hanno premiato parlamentari nominati che in Calabria non sono venuti nemmeno in vacanza».
Non è mancata nemmeno una stilettata a Salvini, definito «poco credibile quando parla di Sud dopo aver predicato la secessione. Meglio che rimanga a fare la sua parte al Nord. La secessione è una provocazione che dobbiamo accogliere col sorriso – ha aggiunto – perché in realtà serve più Stato e una Calabria che su confronti con coraggio e superando i pregiudizi».
E se Renato Meduri ha detto che «La Calabria deve ritrovare la sua libertà e la capacità dei propri guerrieri», Peppe Serranò da Bovalino ha attaccato la nuova legge elettorale nota come “Rosatellum” e il presidente della Giunta Regionale Oliverio «Che – ha detto- ha mostrato di occuparsi più degli equilibri di potere che dei calabresi, come dimostrano le inefficienze della sanità calabrese e di una burocrazia alla quale invio, quasi ogni giorno, dei decreti ingiuntivi perché non eroga nel tempi dovuti i finanziamenti promessi alle imprese».
Serranò, che ha rimarcato l’esigenza di finirla «Con le passerelle pre elettorali», a proposito della ZES ha detto che «Deve essere concepita in un’ottica di Città Metropolitana, con un sindaco eletto a suffragio universale e un’unica Metro City e tanti municipi sparsi sul territorio».
Un’ultima battuta sullo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose.
«La legge che li impone – ha detto Serranò – è superata e va cambiata, perché come diceva Orsomarso “Non è che se sciolgono i consigli comunali si elimina la mafia», con Peppe Caruso che, a questo proposito ha aggiunto che «L’attuale norma è liberticida, e ottenebra il principio della responsabilità penale personale».
Il consigliere metropolitano e responsabile Enti Locali di FdI Massimo Ripepi, da buon cattolico, ha evidenziato la necessità di guardare al Centro per far crescere i consensi al partito, proponendo per la ZES un allargamento a Messina, partendo dalla salvaguardia dell’aeroporto dello Stretto nell’ambito degli scali strategici nazionali, pur ammettendo che «L’attuale Città Metropolitana è una scatola vuota, perché la Regione non assegna le deleghe».
Tra gli interventi, merita una particolare menzione quello dell’ex senatore Franco Crinò, tesserato di Forza Italia da sempre scettico sulla ZES, e sulle promesse fatte alla Locride in un recente incontro col sottosegretario Gentile «Che a Rosarno, Catanzaro e altrove – ha detto Crinò – ha promesso le stesse cose sulla ZES che ha promesso a Locri». Scettico anche sulla capacità contrattuale e sulla forza politica dei sindaci Locridei «Che – ha detto – stanno implorando di essere ricevuti da Gentiloni il prossimo 14 novembre, senza avere la certezza di poter affrontare le annose problematiche della sanità», alla fine del suo intervento ha lanciato alcune stoccate che sembrano indirizzate all’attuale leadership regionale del suo partito.
«Da sempre – ha detto Crinò – sono un sostenitore dei partiti, purché siano capaci di recepire i messaggi che arrivano dai movimenti sani. Alle ultime elezioni del consiglio metropolitano – ha aggiunto – da Monasterace a Reggio Calabria, l’unica candidatura è stata quella di Alfonso Passafaro, mentre i dirigenti di Forza Italia si sono riuniti nottetempo per sostenere dei qualunquisti. Io non contesto Forza Italia ma non vorrei che fossimo costretti a fare dei processi post elezioni ai prossimi appuntamenti con le urne». Quindi, rivolgendosi al tavolo dei relatori e al pubblico, l’ex senatore ha detto: «Voi siete messi bene; mi auguro che il mio partito arrivi a essere messo meglio di quanto non sia oggi».
Giuseppe Angiò ha ricordato i prossimi appuntamenti del partito per l’inaugurazione di nuovi circoli nella Locride: «Ad Ardore, Caulonia, Monasterace e Bovalino», mentre Michele Cataldo ha assicurato che l’attività di Volo proseguirà nell’organizzazione di eventi culturali mentre il circolo FdI che abbiamo voluto denominare “Tradizione e innovazione» intenderà dare il proprio contributo a far crescere uomini e idee».
Tra gli amministratori che hanno aderito al partito della Meloni, anche il sindaco di Gerace Pezzimenti che, nel suo intervento, ha ricordato che «Da tempo avevo sposato questa idea, anche se eravamo pochissimi. Personalmente, fui chiamato dal coordinatore provinciale nella fase iniziale del radicamento del partito, e ora sono a disposizione della squadra».