Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, abigeato, macellazioni clandestine, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica: sono questi i crimini contro gli animali gestiti dalla criminalità in Calabria che emergono dal Rapporto Zoomafia 2013 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV. La nuova edizione del Rapporto, alla sua quattordicesima edizione, che analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2012, è stata presentata ieri sera a Cosenza, presso la Sala degli Specchi della Provincia, alla presenza di numerose persone e delle Autorità. Sono intervenuti il dott. Ciro Troiano, autore del Rapporto, l’Assessore alla cultura della Provincia di Cosenza, Maria Francesca Corigliano e la responsabile della Sede provinciale della LAV, Carla Misasi. “Esiti investigativi dimostrano che la criminalità organizzata in Calabria è presente in quasi tutti i filoni zoomafiosi, –sostiene Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV e autore del Rapporto-, basti pensare ai sequestri di cavalli da corsa, allevamenti, stalle, bovini, o di attività commerciali ittiche a carico di sodali dei clan o di persone a loro vicine avvenuti negli ultimi anni e al corollario di truffe, minacce, riciclaggio, e traffici vari che li accompagna. Ciò conferma il fatto che i crimini contro gli animali costituiscono anche un problema di sicurezza e di ordine pubblico, in quanto crimini associativi, ovvero perpetrati da gruppi di individui organizzati. Alcune tipologie di maltrattamento, infatti, – continua Troiano -, richiedono necessariamente per la loro consumazione, programmazione e realizzazione, un’organizzazione e la disponibilità di strutture. I collegamenti con altre tipologie di reato, come le scommesse clandestine, lo spaccio di stupefacenti, gli atti intimidatori, le truffe, sono sempre più evidenti e allarmanti”.
I dati delle Procure
L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha chiesto alle Procure Ordinarie e a quelle presso i Tribunali per i Minorenni, dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2012, sia noti che a carico di ignoti, e al numero indagati per reati a danno animali. Per la Calabria le risposte sono arrivate da 7 Procure Ordinarie su 11 e dalle due Procure Minorili calabresi. In particolare per quanto riguarda le Procure Ordinarie:
Catanzaro: 16 procedimenti a carico di ignoti per uccisione di animali; 16 procedimenti con 12 indagati per maltrattamento di animali; 4 procedimenti e 2 indagati per uccisione di animale altrui; 3 procedimenti con 1 indagato per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili. Non si registrano denunce per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Rispetto al 2011 i fascicoli sono diminuiti del -11,36% passando da44 a 39 e gli indagati del -28,57%, passando da 21 a 15. Cosenza: 10 procedimenti e 6 indagati per maltrattamento di animali; 3 procedimenti con 3 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 15 procedimenti e 20 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Nel 2012 non ci sono state denunce per uccisione di animali. Rispetto al 2011 c’è stato un aumento del 47% del numero dei procedimenti (28 nel 2012 e 19 nel 2011) e un aumento del 70% del numero degli indagati (29 nel 2012 e 17 del 2011). In tre anni dal 2010 compreso al 2012 alla Procura della Repubblica di Cosenza sono stati aperti 63 fascicoli con 67 indagati per crimini contro gli animali. Crotone: 12 procedimenti senza indagati per uccisione di animali; 6 procedimenti e 3 indagati per maltrattamento di animali. Non sono pervenute nel 2012 denunce per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili, per reati venatori o contro la fauna selvatica, ecc. Lamezia Terme (CZ): 6 procedimenti senza indagati per uccisione di animali; 3 procedimenti e 2 indagati per maltrattamento di animali; 1 procedimento e 1 indagato per uccisione di animale altrui; 1 procedimento con 2 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 9 procedimenti e 9 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Palmi (RC): 9 procedimenti e 4 indagati per uccisione di animali; 10 procedimenti e 11 indagati per maltrattamento di animali; 1 procedimento a carico di ignoti per uccisione di animale altrui; 2 procedimenti e 3 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 14 procedimenti e 14 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Paola (CS): 4 procedimenti e 1 indagato per uccisione di animali; 2 procedimenti e 2 indagati per maltrattamento di animali; 3 procedimenti a carico di ignoti per uccisione di animale altrui; 3 procedimenti e 3 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Reggio Calabria: 7 procedimenti con 1 indagato per uccisione di animali; 13 procedimenti e 6 indagati per maltrattamento di animali; 3 procedimenti con 2 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 30 procedimenti e 19 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Rispetto al 2011 i fascicoli sono diminuiti del -7% passando da 57 a 53 e gli indagati del -10% passando da 31 a 28. In quattro anni, dal 2009 compreso al 2012 alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria sono stati aperti 148 fascicoli con 277 indagati per reati a danno di animali. Per quanto riguarda le Procure presso i Tribunali per i Minorenni, a quella di Catanzaro nel 2012 è stato aperto un fascicolo per uccisione di animali con due indagati e un fascicolo per maltrattamento di animali con un indagato. Presso quella di Reggio Calabria, invece, è stato aperto solo un fascicolo con un indagato per reati venatori. In tutta la regione, in tre anni, dal 2010 al 2012 sono stati aperti 5 fascicoli e indagati 8 minorenni. “È opportuno ricordare che il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente compiuti – continua Troiano. Molti reati, infatti, pur essendo stati commessi restano nascosti, per motivi vari, e non vengono registrati. L’analisi di questo nuovo Rapporto fa emergere l’esistenza a livello nazionale di sistemi criminali consolidati e spesso si tratta di veri apparati con connivenze tra delinquenti, colletti bianchi, amministratori e funzionari pubblici. Sistemi criminali a danno degli animali e, in generale, della società. Le illegalità legate al mondo animale sono molteplici e richiamano le attenzioni di diverse categorie. Non deve sorprendere, quindi, – conclude Troiano- il fatto che vengano denunciate persone appartenenti a categorie culturali, economiche e sociali completamente diverse tra loro: l’interesse criminale per gli animali è eterogeneo, trasversale, complesso e multiforme, ed è organizzato in gruppi di individui dotati di strutture, regole, vertici e sistemi di controllo; gruppi che sono costituiti per commettere crimini, e in particolare crimini per fini di lucro”.
(Fonte animali e animali)