di Adelina B. Scorda
LOCRI – Solo il tentativo di far fronte all’emergenza rifiuti, su questa linea difensiva si fonda il tentativo si smontare il capo d’imputazione per il processo che vede coinvolto, insieme all’ex capo dell’ufficio tecnico del Comune, Giuseppe Commisso, anche l’ex sindaco di Caulonia Ilario Ammendolia. L’avvocato Vincenzo Ammendolia, ha chiamato, oggi, sul banco dei testimoni della difesa alcuni sindaci ed ex sindaci della Locride che nel 2011, anno in cui si riferiscono le accuse, affrontarono l’emergenza rifiuti, questo per dimostrare che le imputazioni avanzate dal Pm, mantenere il consenso elettorale per Ammendolia, mentre per Commisso un avanzamento di carriera, sarebbero prive di fondamento.
Secondo il Pm Paolo Sirleo, Ammendolia con l’aiuto di Commisso avrebbe risolto l’emergenza rifiuti sversandoli in un sito non autorizzato. Di marzo 2011 sarebbe, infatti, l’ordinanza con cui, l’ex sindaco di Caulonia, autorizza il Comune al conferimento presso la discarica di Apriche marzo 2011 l’ordinanza con cui, Ilario Ammendolia, allora sindaco di Caulonia, autorizzava il Comune al conferimento presso la discarica di Apriche: è quanto ha confermato il presidente del consiglio cauloniese nonché ex assessore all’urbanistica durante la precedente amministrazione. «un’ordinanza – specifica Domenico Lia – che fu fatta in via preventiva dal Comune considerando l’emergenza rifiuti che già stava colpendo i Comuni locridei, ma che non ebbe applicazione almeno fino al periodo estivo e solo per pochissimi giorni».
Secondo le disposizioni dell’allora commissario per l’emergenza rifiuti, i Comuni della Locride avrebbero dovuto conferire gli Rsu nella discarica di Pianopoli, a Lamezia Terme, «un’operazione che causava un’enorme dispendio di denaro oltre che tempi di conferimento lunghissimi a causa delle l’intasamento che la provincia in quel periodo stava affrontando. Caulonia – prosegue Lia – era autorizzata a conferite i propri Rsu solo due giorni a settimana, questa disposizione causò nel periodo estivo delle difficoltà tangibili al comune, per questo in forza dell’ordinanza emessa dal sindaco, il comune di Caulonia, anziché recarsi a Pianopoli, conferiva nella discarica di Apriche». Un’ordinanza però che risulterebbe priva dell’autorizzazione del commissario per l’emergenza ambientale né sarebbe stata trasmessa alla Provincia, inoltre non vi sarebbe stato da parte del Comune nessun accertamento preventivo di tipo sanitario e ambientale.
Lo stesso Domenico Lia ha confermato al Pubblico Ministero Paolo Sirleo, durante il contro interrogatorio, che all’epoca non vi fu un confronto con il sindaco e in quanto non al corrente nella necessità del parere tecnico-sanitario competente sull’emissione dell’ordinanza non vi fu da parte sua una verifica sulle condizioni del sito. Apriche, che dalla sua chiusura non fu mai bonificata, infatti, come ha confermato lo stesso Lia, non presentava alcun tipo di protezione né barriere di recinzione, «la discarica – afferma Lia in riferimento al periodo precedente l’ordinanza – era chiusa da un punto di vista giuridico legale ma non fisicamente quindi era possibile che i cittadini andassero a depositare i rifiuti in quell’area».
Nell’ambito della condizione di emergenza ambientale sia l’ex sindaco di Locri Lombardo che l’attuale primo cittadino di Bovalino Mittiga hanno confermato la difficoltà logistico-economico per i comuni Locridei di conferire i rifiuti nella discarica di Pianopoli, il costo del trasposto, l’intasamento di consegna presso il sito e le precarie condizioni dei compattatori, acuivano le difficoltà dei sindaci ad ottemperare l’ordinanza commissariale. «Inoltre – ha affermato Mittiga – il rimborso da parte della Regione Calabria, assicurato dal commissario per l’emergenza rifiuti ai comuni che conferivano a Pianopoli non è mai arrivato».
Anche Rocco Clemeno, ex sindaco di Placanica, ha confermato la difficoltà di conferimento a Pianopoli e forse azzardando una dichiarazione ha detto «pur non essendoci un dispositivo commissariale ho consigliato agli operai di conferire presso la discarica di Siderno o di Focà, anche perché sinceramente non ricordo se il dispositivo commissariale fosse un ordine perentorio o un’indicazione».
Nelle prossime due udienza fissate dalla corte per il 22 e il 24 ottobre verranno ascoltati, nella prima i testi della difesa mentre nella seconda data vi sarà la discussione dibattimentale.