di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – Ci dev’essere stata una regia celeste (nel senso meteorologico del termine) nel consiglio comunale che si è concluso da poco. Poco dopo le 18, infatti, il cielo sopra Gioiosa era tutto un pullulare di lampi, tuoni, vento forte e pioggia. Un temporale tardo-estivo, dunque.
Esattamente lo stesso effetto che ha fatto l’ingresso in consiglio dell’ex vice sindaco dell’amministrazione Mazza, ovvero Rocco Giuseppe Mazzaferro, subentrato al dimissionario Domenico De Pino. Una presenza, la sua, che ha sparigliato le carte e smosso dal solito andazzo compassato il civico consesso gioiosano, iniziato con i consueti costumi elvetici e proseguito con un clima latino e caliente che ha toccato occasionali punte di rissosità balcanica. Al presidente Laura Crimeni, infatti, la situazione è spesso sfuggita di mano nelle prime due ore, quando i frequenti “botta e risposta” in aula sono stati più consoni a un talk show televisivo che a un consiglio comunale. Poi si è ripresa nel finale, quando ha mostrato di aver preso le misure a un Mazzaferro il cui ingresso è passato tutt’altro che inosservato.
LE PREMESSE
A onor del vero, la prima pietra nello stagno l’ha gettata il vicesindaco Maurizio Zavaglia. Dopo la lettura della lettera di dimissioni del consigliere De Pino, in cui aveva tra l’altro parlato di buoni risultati dei suoi dieci anni da assessore, Zavaglia ha detto, senza troppi giri di parole, che «Non entro nel merito delle dimissioni ma De Pino parla di risultati tangibili in 10 anni di amministrazione con lui in giunta quando in realtà sono stati dieci anni di fallimenti. È il principale responsabile dei cumuli di immondizia per le strade del paese. Nel 2008 aveva un pacchetto d’oro come quello della differenziata porta a porta: arrivarono due finanziamenti, uno per il porta a porta e uno per la educazione ambientale». Quindi, tira fuori uno dei “mastelli” inutilizzati per quel progetto di raccolta differenziata e lo poggia sul suo banco consiliare. «Abbiamo trovato – ha proseguito – centinaia di mastelli inutilizzati nell’ex carcere mandamentale. Si tentò un esperimento nel centro storico che diede subito risultati eccellenti e che non si riuscì a far partire in tutto il paese. Ora con quei mastelli saremo noi a riprendere il discorso. Idem per gli opuscoli educativi fatti sei anni fa che oggi ritroviamo e utilizziamo dopo che li hanno lasciati accatastati a palazzo Amaduri. I guasti realizzati con la Zetaemme e nei rifiuti sono soprattutto colpa sua. De Pino – ha concluso Zavaglia – è stata una iattura per tutta la comunità».
Mazzaferro scalpita, attende la formalizzazione della surroga e, una volta entrato ufficialmente in Consiglio, chiede e ottiene di replicare subito a Zavaglia, dopo che questi ha aggiunto che De Pino avrebbe fatto danni «Con la motopala». «Non tollero – ha detto Mazzaferro – i modi e l’arroganza usati da Zavaglia parlando di De Pino. All’epoca dei fatti – ha proseguito – recuperammo un finanziamento regionale che si stava perdendo per le resistenze e lo scetticismo dei dirigenti. Noi ci assumemmo le responsabilità e i fatti ci diedero ragione e la raccolta parti’ nel centro storico. Finito il finanziamento l’esperienza finì perché non entrammo nei bandi successivi. Anche per il materiale informativo i fatti non andarono come dice Zavaglia: fu distribuito nelle scuole e quello trovato da Zavaglia è solo una parte residuale. In ogni caso non è stato ne’ utile e ne’ simpatico attaccarlo in questo modo, visto che fino ad ora non avete fatto nulla di più di quello che fece De Pino».
Il sindaco Fuda conclude chiarendo che quello di Zavaglia a De Pino è solo un attacco politico e non personale «E che – ha aggiunto il sindaco – dimostreremo tutte le responsabilità politiche di De Pino nel settore dei rifiuti che hanno determinato una stati durata cinque anni».
L’ESPOSIZIONE DELLE LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO
Fuda dà lettura di un preambolo, lasciando ai singoli assessori l’esposizione delle priorità programmatiche per i settori di propria competenza.
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La prima replica di Mazzaferro è secca. «Noi – ha premesso – in campagna elettorale siamo stati realisti: ora dovrete essere realisti anche voi visto che il tempo della campagna elettorale e delle feste e’ finito. Tra l’altro nelle vostre linee programmatiche mancano le priorità e mi sa che le vostre sono solo parole vuote».
Più articolato l’intervento del capogruppo di “Progetto Grande Gioiosa” Riccardo Modafferi, che però, per le interruzioni e i “botta e risposta” dà già il senso del clima meno compassato che regna in aula.
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Ne scaturisce una caterva di repliche dai banchi della maggioranza. Dall’assessore Antonio Palermo «Abbiamo già spiegato che il nostro primo vero bilancio sarà quello del prossimo anno. Sul wi-fi stiamo già lavorando»; al capogruppo Luca Ritorto «le difficoltà odierne non sono frutto del caso ma il risultato della dissennata politica di esternalizzazione dei servizi che ha portato maggiori costi e minori servizi. Il nostro è un programma ambizioso ma fatto di cose che si possono realizzare. Al contrario delle linee della giunta Mazza-Mazzaferro che sono rimaste sulla carta. Poi, sentirsi criticare da Mazzaferro sulle indennità di carica e’ il colmo: proprio lui espressione di una giunta che fruì sempre delle indennità al massimo…. Sulla pulizia volontaria credo che rappresenti un segno di responsabilità e maturità da parte della società civile che è un buon punto di ripartenza». Su questo ultimo tema interviene anche il consigliere Zenone: «Lo abbiamo fatto per il bene del paese e se lei avesse avuto la nostra stessa sensibilità si sarebbe aggregato a noi».
Anche il sindaco Fuda è intervenuto sulle giornate di pulizia volontaria, completando poi con altri temi in replica a Modafferi. «E’ stato ottenuto – ha detto – un grosso risultato politico perché ha accentuato il senso di appartenenza alla comunità cittadina. Siamo andati con gli operai nelle scuole dove non si faceva manutenzione da anni. Sulle indennità io prendo 1.500 euro al mese e non ho responsabilità inferiori ai miei predecessori Mazza e Loccisano che prendevano il massimo. Abbiamo introdotto la comunicazione con la Pec e abbiamo mandato a gara i lavori per il rifacimento dello stadio comunale».
Dopodichè i singoli assessori hanno esplicitato alcuni punti specifici delle linee programmatiche che pubblicheremo integralmente in un altro articolo.
Maurizio Zavaglia: «Il documento è aperto e suscettibile di verifiche con cadenza almeno annuale. La nostra prima sfida riguarda una diversa gestione dei rifiuti perché è fallita la politica delle discariche con Pugliano che ha già lanciato l’allarme per un rischio di nuove criticità se si rimane nel sistema annuale delle discariche. Noi puntiamo subito alla riduzione dei rifiuti indifferenziati che porterà anche dei benefici economici oltre che ambientali. Poi, sulla protezione civile vogliamo riammodernare il piano comunale delle emergenze».
Antonio Palermo: «Noi vogliamo fare spendere meno ai cittadini riducendo i costi per i servizi che il Comune rende. Bisogna potenziare l’ufficio tributi per il recupero del l’evasione e dell’abusivismo. Si perde troppo tempo nel recuperare i residui attivi e va diminuito il tempo di incassi dei tributi. Combattere l’evasione è anche questo. Sul servizio idrico vogliamo diminuire i costi di allaccio. Vogliamo anche differenziare l’utilizzo dell’acqua distinguendo tra industriale, commerciale e domestico. Le letture dei contatori vanno fatte con la macchina fotografica. Anche per l’Imu vogliamo diversificare le categorie catastali».
Lidia Ritorto: “Proponiamo un dialogo costante con le associazioni di categoria e uno sportello di orientamento verso attività e servizi che servono al territorio. Vogliamo creare un’area fieristica stabile per far tornare Gioiosa centro del commercio dell’intero territorio. La stessa fiera di San Rocco va riorganizzata in Toto. Lavoriamo anche al rilancio del mercato domenicale adeguandole alle logiche di marketing dei grandi centri commerciali. Sulla viabilità chiuderemo al traffico l’area mercatale lasciando una corsia di emergenza solo per i mezzi di soccorso. Puntiamo anche alla valorizzazione dei terreni a vocazione agricola e, in particolare, del recupero della vocazione vitivinicola di Cessare’».
Le reazioni dai banchi dell’opposizione sono diverse. Mazzaferro si riconosce solo nello spirito delle dichiarazioni programmatiche dell’assessore Ritorto e invita la maggioranza «a fare più fatti e meno demagogia», la consigliera Palermo chiede maggiore attenzione e valorizzazione del parco giochi di via Pagano, mentre il capogruppo Modafferi preannucia la sua «astensione operosa» spiegando che «Molte sono le cose condivisibili nel programma ma noi interverremo per integrale quando cominceranno a prendere corpo. Per esempio, ci batteremo per il riconoscimento della De.Co. sui prodotti agricoli. Anche sul verde pubblico vorremmo che per ogni albero abbattuto ne fosse piantato uno nuovo. Poi ci vuole il wi-fi».
Il capogruppo di maggioranza Luca Ritorto, nel preannunciare l’ovvio voto favorevole del suo gruppo, recepisce gli emendamenti di Serena Palermo e Riccardo Modafferi.
Alla fine gli astenuti sono solo Modafferi e Mazzaferro, perchè la consigliera Palermo approva le linee programmatiche insieme alla maggioranza.
Prima della fine, vengono approvati due documenti unitari: uno di solidarietà nei confronti della signora Bianca Maria Tropea, commerciante vittima di una rapina a mano armata; l’altro (che produrremo integralmente in un prossimo articolo) di condanna della sciagura di Lampedusa e che tende a scuotere le coscienze delle istituzioni europee sul dramma dei cosiddetti “viaggi della disperazione”.
Fuori intanto, il cielo è di nuovo stellato. Il consigliere Mazzaferro, infatti, alle 20,50 aveva abbandonato l’aula per impegni personali assunti in precedenza.