DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DELLA CONSIGLIERA COMUNALE DI LOCRI MARIA ANTONELLA GOZZI
Nella veste di Consigliere comunale del gruppo Impegno e Trasparenza – PD , in quella di cittadina e come volontaria dell’associazione Locrese “Xenia” – associazione, costituita per la tutela dell’immigrazione e per la quale la sottoscritta ed altri volontari ormai da tre anni si battono per la difesa dei diritti dell’immigrato – mi preme esprimere alcune considerazioni in ordine agli ultimi agghiaccianti episodi che hanno interessato il nostro paese.
E’ di poche ore fa la notizia della nuova tragedia consumatasi nel Canale di Sicilia. Un barcone con oltre 250 immigrati a bordo si è rovesciato ed è affondato al largo di Lampedusa.
Il nuovo dramma, a una settimana di distanza dal naufragio davanti all’isola dei Conigli in cui sono morti 339 immigrati spinge il Presidente del Consiglio Letta a pronunciarsi in questi termini :”E’ la nuova drammatica conferma della situazione di emergenza”.
Ebbene, i membri del gruppo di opposizione “Impegno e Trasparenza – PD” – precorrendo i tempi in termini di iniziative e cavalcando l’onda dell’amarezza – nella recente seduta consiliare tenutasi in data 08.10.2013 hanno illustrato, chiedendone allegazione al verbale di seduta, una mozione di indirizzo tesa a stimolare l’intercessione del Sindaco di Locri Giovanni Calabrese e di tutta l’amministrazione locrese ai fini di sollecitare i Presidenti dei due rami parlamentari affinché prendessero atto della necessità di abrogare la Legge Bossi – Fini e di lavorare ad un nuovo progetto di legge sull’immigrazione, idoneo a riconsegnare al popolo italiano dignità, fierezza, datato spirito di solidarietà e accoglienza verso i popoli costretti a lasciare la propria terra per un futuro di speranza.
Nel corpo della mozione, ho rammentato che la Corte Costituzionale, con le sentenze gemelle nn. 222 e 223 del 2004, ha ritenuto illegittima la Legge Bossi-Fini colpendola, con declaratoria di incostituzionalità, nella parte in cui non prevede le garanzie della difesa durante l’espulsione dell’immigrato e nella parte in cui viene previsto l’arresto obbligatorio degli stessi.
Oggi sono contenta di apprendere, insieme ai colleghi consiglieri del gruppo di opposizione che la nostra intuizione – che non poteva non esser fatta propria dalle più sviluppate coscienze sociali, oltre che dalle istituzioni – non è stata disattesa in termini di aspettative.
E, difatti, apprendo che è stata lanciata dal quotidiano “La Repubblica” la petizione per abolire l’attuale legge sull’immigrazione che ha abrogato la precedente “Turco-Napolitano”. Sono più di dieci anni che la Bossi-Fini è entrata in vigore nel nostro paese, dieci anni in cui le varie associazioni che lavorano per l’integrazione degli immigrati hanno denunciato l’inadeguatezza di questa legge.
I punti da sempre contestati della Legge Bossi-Fini sono l’espulsione immediata, eseguita con accompagnamento alla frontiera del clandestino da parte della forza pubblica, il respingimento nelle acque territoriali e la previsione del reato di favoreggiamento in capo a chi presta soccorso agli immigrati.
La Bossi-Fini rappresenta una delle più gravi manifestazioni di inciviltà, sia per le motivazioni profonde che l’hanno ingenerata sia per le regole che ne hanno costituito la concreta applicazione. Alla base vi è il rifiuto del diverso, un ripudio tanto intimamente radicato nella coscienza dei relatori di quella che può essere tranquillamente definita “un aborto legislativo senza eguali”, tanto da considerare l’immigrazione come un problema di ordine pubblico, con conseguente ricorso massiccio alle norme penali e agli interventi di polizia.
Mi auguro, ci auguriamo tutti, che vi sia un positivo e pronto seguito all’emendamento presentato dai Senatori del Movimento Cinque Stelle ed approvato dalla Commissione Giustizia del Senato che elimina il reato di immigrazione clandestina, con il bene placido del Governo. L’emendamento prevedere la abolizione di alcuni reati previsti dalla Legge Bossi-Fini sull’immigrazione, tra cui appunto il reato di clandestinità. Ciò non di meno, restano ancora in piedi i procedimenti per l’espulsione e altre fattispecie di reati collegati.
Maria Antonella Gozzi
Consigliere di minoranza Impegno e Trasparenza-PD