*di Gaetano Mileto
Gli enti locali calabresi, gran parte in dissesto, strutturalmente deficitari, interessati da piani di rientro e in crisi di liquidità, non hanno le risorse finanziarie e i posti disponibili e necessari per stabilizzare LSU/LPU. I vincoli di natura finanziaria, i limiti della spesa del personale e tutti gli altri dettami imposti dalla vigente normativa in materia (provvedimenti Madia compresi) non consentono la stabilizzazione dei lavoratori precari.
L’unica soluzione praticabile e realistica è l’istituzione del ruolo soprannumerario negli enti locali, consolidando l’attuale finanziamento statale e regionale per almeno 26 ore part time e derogando da ogni vincolo e limite vigente.
Al ruolo soprannumerario di ogni Ente Locale i LSU/LPU dovrebbero accedere con la stessa procedura utilizzata a suo tempo con la ex L. 285. Devono essere indette dalla Regione Calabria procedure selettive concorsuali riservate a tutti gli LSU e LPU iscritti nel Bacino Regionale aggiornato per accertare l’idoneità, per Categoria d’avviamento o regolarmente acquisita (A, B, C e D), rispettando così il principio dell’accesso alla P.A. per pubblico concorso come voluto dalla Costituzione.
Intanto, nelle more dell’avvio della procedura selettiva, da avviare entro e non oltre 2 mesi (28 febbraio 2018), con provvedimento concertato e coordinato tra Governo e Regione Calabria, si dovrebbe immediatamente attivare per coloro che hanno già 36 mesi di rapporto di lavoro determinato il rientro nel Bacino Regionale LSU e LPU, permettendo così il pagamento tramite INPS dell’Assegno assistenziale per 80 ore e prevedendo anche l’integrazione oraria di 40 ore, per un totale di 120 ore mensili (80 + 40).
Per i LSU/LPU che non hanno raggiunto i 36 mesi di rapporto di lavoro determinato per motivi vari, il provvedimento Governo – Regione Calabria dovrebbe contemplare, per ogni lavoratore e per il periodo occorrente per il raggiungimento dei 36 mesi, la proroga immediata del rapporto a tempo determinato e il relativo finanziamento occorrente, che è già individuato con le risorse già utilizzate e in essere. Quest’ultimi lavoratori dovrebbero comunque partecipare alle selezioni concorsuali riservate regionali, ma potrebbero accedere al ruolo soprannumerario dell’Ente alla scadenza dei 36 mesi del rapporto di lavoro a tempo determinato.
Le risorse utilizzabili per garantire l’assegno assistenziale e le proroghe occorrenti per il compimento dei 36 mesi sono quelle individuate nella Legge di Bilancio 2018 e dalla Legge Finanziaria Regionale.
Per la stabilizzazione nel ruolo soprannumerario dell’Ente le risorse da impiegare saranno le medesime utilizzate per ogni LSU/LPU, da consolidare dalla data di immissione nel ruolo soprannumerario di ogni unità proveniente dal Bacino LSU/LPU o dall’avvenuta conclusione della proroga per il raggiungimento dei 36 mesi. Complessivamente, non ci sarà nuova o maggiore spesa ma solo consolidamento di quella preesistente.
Gli Enti Locali dovranno assumere l’onere del salario accessorio con proprie risorse, con deroga a qualsiasi norma limitativa, che andranno ad incrementare la Parte Stabile del Fondo Risorse Decentrate nell’Ente.
In tale direzione, dovrà essere inserita nel prossimo rinnovo del CCNL del Comparto Funzioni Locali una specifica norma che preveda un’apposita voce del Fondo Parte Stabile non soggetta ai limiti stabiliti dalle norme vigenti, alimentata per ogni unità LSU/LPU in servizio nell’Ente di un importo pari alla media pro capite del Fondo Parte Stabile costituito nell’Ente nel 2017 diviso il n° di unità di Personale di ruolo nell’Ente.
In tal modo, ogni livello istituzionale interessato (Stato, Regione, Ente Locale) concorrerà al finanziamento del trattamento giuridico ed economico dei lavoratori.
Lo status giuridico ed economico di lavoratore degli enti locali immesso nel ruolo soprannumerario garantisce eguali doveri e diritti e lo stesso trattamento economico del personale di ruolo. In ogni caso, il ruolo soprannumerario dovrà essere ad esaurimento e prevedere l’immissione in ruolo nel caso di vacanza di posto nel ruolo dell’Ente, utilizzando criteri generali, oggettivi e predeterminati nel provvedimento della Regione Calabria.
Il CSA RAL Reggio Calabria invita tutti i sindaci, l’ANCI Calabria, Il Consiglio Regionale delle Autonomie Locali a recepire e sostenere le proposte esplicitate e chiede al presidente della Giunta Regionale M. Oliverio, al vice presidente A. Viscomi e all’assessore al Lavoro F. Roccisano, un tavolo di confronto per definire nel dettaglio il percorso definitivo della stabilizzazione dei LSU/LPU calabresi per come proposto e tracciato.
:*Coordinatore provinciale CSA Regioni e Autonomie Locali