di Adelina B. Scorda
BIANCO – In previsione di un prossimo ampliamento della discarica di Casignana, progetto per il quale furono stanziati nel 2011 quattro milioni di euro e con il quale il sito raggiungerà una capienza massima di 500 mila metri cubi e in merito alla richiesta da parte del dirigente del dipartimento ambiente, Bruno Gualtieri, nell’ambito delle risorse già disponibili, sul reclutamento di personale dipendente degli enti ricadenti nel territorio della Discarica per costituire un gruppo di lavoro a supporto dell’unità di progetto rifiuti operante presso il dipartimento ambiente regionale arriva il netto “no” del comune di Bianco.
Il rifiuto ad assecondare le richieste del dirigente Gualtieri e a sostenere il progetto di ampliamento del sito di contrada Crocefisso, saranno espressi in maniera più incisiva giovedì 17 ottobre, alle ore 18, in seno all’assise comunale convocata in seduta straordinaria e aperta alla quale sono stati invitati i sindaci dei 16 comuni ricadenti dell’area della discarica, il comitato “no discarica di Casignana” il Presidente dell’assemblea dei sindaci Giorgio Imperitura, il presidente di Assocomuni Giuseppe Strangio, la Prefettura di Reggio Calabria, l’assessore regionale all’ambiente Francesco Pugliano, il Presidente della provincia Giuseppe Raffa, il consigliere regionale Pietro Crinò, il consigliere provinciale Alessandra Polimeno, Demetrio Tripepi di Legambiente Calabria, L’Arpacal e il dirigente del dipartimento ambiente Gualtieri. Presenze quasi tutte confermate, al consiglio che si prevede al quanto acceso, le posizioni dell’esecutivo bianchese, si sarebbero indurite rispetto all’ultima assemblea pubblica tenutasi a marzo scorso: “Quello che chiediamo è la bonifica della discarica e che i fondi stanziati per l’ampliamento della discarica di Casignana siano, dirottati sul progetto porta a porta a sostegno dei comuni”. Richiesta legittimata dalla direttiva UE n. 31 sulle discariche, la quale stabilisce che i rifiuti da collocarvi devono essere trattati in precedenza, ossia devono subire alcuni “processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero.