di Gianluca Albanese
RIACE – Sarà seppellita al cimitero di Riace la ventiseienne nigeriana Becky Moses, vittima del rogo che si è sviluppato nelle primissime ore della giornata di ieri nella tendopoli degli immigrati di San Ferdinando.
La notizia giunge in queste ore di grande cordoglio per la morte, assurda, di questa giovane ragazza descritta tutti come solare e positiva, e che due anni fa aveva cercato una nuova speranza di vita in Italia, proprio a Riace, laddove in un primo tempo era stata inserita nei progetti di accoglienza per rifugiati gestiti dall’amministrazione comunale con in testa il sindaco Mimmo Lucano.
Proprio quest’ultimo, attraverso una dichiarazione pubblica, ha raccontato la storia di Becky, alla quale, nei giorni scorsi, era stato rifiutato l’asilo politico. La giovane nigeriana aveva presentato ricorso, ma, nelle more, non era più possibile inserirla nei progetti Sprar. Da qui la decisione di raggiungere alcuni conoscenti connazionali nella tendopoli di San Ferdinando.
La sua, per dirla con De Andrè, è una “storia sbagliata”, fatta di fughe e aspettative di un domani migliore, seppellite nel rogo delle baracche dei raccoglitori di pomodori.
Una morte che squarcia le coscienze di noi europei, e sulla quale nessuno può rimanere insensibile.
Proprio per ricordare Becky, e per richiamare ancora una volta l’attenzione sulle condizioni dei migranti che fuggono da guerra, fame e disperazione per cercare una nuova vita nel nostro continente, si sta organizzando una manifestazione pubblica a Riace, in programma per martedì alle ore 18.