di Gianluca Albanese
CAULONIA – Un finanziamento della Provincia da un 1.150.000 euro per realizzare i lavori di adeguamento degli spogliatoi esistenti alla norme di igiene e sicurezza dello stadio “Dicone”, con annessa realizzazione di una palestra che rischia di perdersi per mancanza di progettualità a livello locale.
E’ stato questo il tema dell’incontro tenutosi questo pomeriggio nei locali della biblioteca di Caulonia Marina dal gruppo di opposizione “Insieme per Caulonia”. In sala, numerosi rappresentanti delle società sportive cittadine e in ogni posto a sedere, gli organizzatori hanno predisposto le fotocopie degli atti che caratterizzano le fasi salienti dell’iter amministrativo, dalla richiesta di finanziamento deliberata dall’allora giunta Ammendolia il 20 dicembre del 2010, alla comunicazione della Provincia di Reggio Calabria, la cui giunta, il 28 gennaio del 2011 era presieduta da Pinone Morabito e vedeva nell’attuale consigliere comunale di opposizione Attilio Tucci l’assessore al ramo, che in quella data comunicò l’accensione di mutui con l’Istituto per il Credito Sportivo per la realizzazione di nuovi impianti. Fino all’ultimo atto, ovvero la comunicazione del dipartimento infrastrutture e lavori pubblici della Regione Calabria che, a proposito dei lavori di costruzione di una palestra nello stadio e di un blocco spogliatoi, rileva la necessità di integrare la documentazione a suo tempo spedita con alcuni atti obbligatori, quali la verifica strutturale per SLO, l’inserimento delle quote corrette dei piani nel Serc ( tra l’altro viene contestato il fatto che il fabbricato non sembra essere regolare in pianta), la realizzazione di disegni esecutivi in scala 1:50, la presenza di una massa partecipante catturata in x/y superiore all’85% che era il dato della documentazione a suo tempo presentata, e i particolari costruttivi dei collegamenti in elevazione e dei plinti con alloggiamento delle travi eccentriche. Dati tecnici, dunque, ma che fanno dire al tecnico presente in sala (ovvero l’ingegner Antonella Caraffa) che «Dalla richiesta di integrazione pervenuta il 27 settembre sembra veramente che dal Comune abbiano mandato dati di un altro edificio». Insomma, l’ipotesi è quella di un errore marchiano da parte dell’Ente comunale che allunga i tempi di inizio dei lavori allo stadio, al punto da adombrare rischi di perdita di un finanziamento già concesso.
Almeno, questo è quanto emerso nel corso della riunione odierna, con Rocco Femia che ha aperto i lavori ricordando che «Nel bilancio sono stati iscritti 1.150.000 euro per realizzare i lavori allo stadio ma dopo tre anni sono ancora fermi come evidenziato dalla lettera del genio civile indirizzata recentemente al Comune. Il finanziamento – ha concluso Femia – arrivò grazie all’impegno profuso dall’allora assessore provinciale Attilio Tucci».
Il diretto interessato, ovvero Tucci, ha preferito condividere i meriti con le ultime due amministrazioni provinciali, spiegando altresì che «Il problema attuale è costituito dai ritardi del Comune che avrà ancora bisogno di aiuto da parte della Provincia. La prima bugia l’ha detta Riccio quando ha detto che non sapeva niente del finanziamento della palestra nel 2010, quando c’è una delibera che dimostra il contrario. Nel gennaio del 2011 la Provincia comunica la notizia del finanziamento e a giugno di quell’anno viene votata la variazione di bilancio. Da quel momento in poi potevano operare, iniziando dalla realizzazione dei calcoli statici della palestra mentre loro hanno perso tempo a scegliere il progettista che fino a pochi mesi fa era il fratello dell’allora capo ufficio tecnico comunale Giuseppe Commisso. Noi proponemmo una commissione straordinaria mista in consiglio fornendo il nostro contributo alla causa, ma fu convocata solo una volta e senza invitare Piero Campisi. Loro hanno pensato di premiare i professionisti che li hanno votati». Dopo aver ricordato Guglielmo Paolillo e il suo impegno profuso nella diffusione della pratica della pallamano, Tucci ha aggiunto che «Temo che quando si perde molto tempo poi iniziano le tristi stagioni delle perizie di variante e chiedo agli sportivi del posto di vigilare. La Provincia ha erogato il finanziamento sulla scorta delle indicazioni degli sportivi», tanto che ha concluso rivolgendosi ai cittadini: «Bisogna che ognuno di voi vigili e chieda ogni settimana dei lumi al Comune sullo stato di avanzamento dei lavori della palestra».
Partcolarmente caustico, come sempre, l’intervento del consigliere provinciale Piero Campisi: «Ho sempre offerto la mia disponibilità – ha detto – a offrire, una volta eletto, il mio contributo alla soluzione dei problemi cittadini, ma il Comune, che ha ereditato un ufficio tecnico sgangherato, non solo non si è adoperato per riorganizzare il suo funzionamento, ma ha sempre e inutilmente polemizzato scagliandosi contro l’opposizione. I soldi – ha proseguito – ottenuti grazie a un’invenzione politica di Attilio Tucci, sono materialmente disponibili dal 2012, quando fu sottoscritta la convenzione, e un’amministrazione cosciente avrebbe dovuto preoccuparsi subito di predisporre tutti gli incartamenti necessari a iniziare i lavori, specie un progetto esecutivo che ancora non c’è. Anzi, dichiarano cose false perché manca un progetto cantierabile e sono capaci di dire che la colpa è dell’opposizione, tanto che mi viene da pensare che Caulonia, dal falso mito del paese dell’accoglienza, stia diventando il paese degli imbroglioni. Tornando ai lavori allo stadio, c’è stata una proroga della scadenza, e io mi sono subito attivato con il dirigente provinciale ingegner Foti affinchè si possa predisporre, a livello comunale, gli atti necessari per rendere utilizzabile il finanziamento entro i tempi previsti, ottenendo altresì una proroga dei termini. Il guaio, è che in tempi di vacche magre come questi, quando ci sono delle risorse da destinare al territorio, ogni consigliere provinciale cercherà di tirare l’acqua al proprio mulino e se Caulonia dà l’impressione di essere un Comune incapace di spendere i soldi che gli vengono destinati, come farà a ottenere ulteriori risorse per il futuro?».
Antonella Caraffa,dal canto suo, dopo aver evidenziato gli errori nella documentazione prodotta dal Comune che hanno determinato la richiesta d’integrazione pervenuta a fine settembre dall’ex Genio Civile, ha ricordato come «A maggio avevo proposto d’intercettare un finanziamento che avrebbe portato 700.000 euro in più e dal Comune mi risposero che non si poteva perdere tempo e abbiamo perso pure questo. Avevo proposto anche l’adeguamento del palazzetto che avrebbe portato 100.000 euro a fondo perduto. Si perdono soldi – ha concluso con amarezza – per dei “dispetti” a chi non è con la maggioranza».
Il consigliere comunale Domenico Campisi, oltre a scagliarsi contro il «Modo assurdo di fare politica dimostrato dall’amministrazione» ha ricordato come non solo il sindaco Ricco e gli assessori Cagliuso e Sorgiovanni abbiano devoluto una quota della loro indennità di funzione a favore della locale squadra di calcio «ma anche noi della minoranza, in silenzio e senza clamore, abbiamo devoluto parecchio tempo fa l’equivalente di sei mesi della nostra indennità».
Sono seguiti alcuni interventi degli sportivi locali, che hanno invitato i relatori a sensibilizzare maggiormente i cittadini sulle inefficienze che hanno determinato lo stallo dell’iter dei lavori allo stadio, mentre il giovane avvocato Stefano Amato, militante di “Insieme per Caulonia, ha espresso il proprio plauso per la scelta dei consiglieri di opposizione di non accettare la proposta della maggioranza di entrare in giunta. «Serve – ha detto l’avvocato – un modo di fare politica radicalmente diverso da quello della maggioranza. Bisogna fare le cose per bene senza pensare di dover accontentare qualcuno in particolare. La gestione degli incarichi è veramente vergognosa: sono stati annullati dei bandi perché l’amministrazione doveva accontentare l’amico di turno».
Intanto, su proposta di Rocco Femia, l’assemblea si è riconvocata per domenica prossima alle 18 al fine di preparare i lavori del consiglio comunale di martedì 29.
Le conclusioni sono state affidate al capogruppo in Consiglio Domenico Mercuri. «La stasi di questo paese – ha detto – dura da 7 anni. Non riescono a spender nemmeno i soldi dei finanziamenti provinciali e noi vogliamo denunciare queste inefficienze»