di Gianluca Albanese
LOCRI – Cinque richieste identiche nella forma e in ognuna delle quali cambia solo il nome del richiedente e, ovviamente, la firma. Con questi atti, protocollati lunedì 21 ottobre e indirizzati al Servizio Finanziario del Comune di Locri, gli ex componenti l’allora amministrazione Lombardo, ovvero l’ex sindaco Pepè Lombardo, il suo vice Aldo Dattilo, e gli allora assessori Pepè Gelonese, Michele Ratuis e Nicola Monteleone, hanno chiesto la corresponsione immediata delle indennità maturate durante il loro mandato assessorile, dal maggio del 2011 al 2 novembre del 2012.
Prima di loro, quasi a smarcarsi ulteriormente rispetto al resto della compagine amministrativa, così come avvenne il giorno delle dimissioni, l’ex assessore Francesco Galasso, tramite il proprio legale, aveva avanzato tale richiesta.
La notizia ha destato un certo scalpore in città, considerando che fu proprio l’allora esecutivo guidato dall’ex deputato dei Cristiano Sociali, nonchè leader carismatico del movimento politico LocRinasce Pepè Lombardo a decidere la sospensione del pagamento delle indennità di carica. Ora, i sei ex componenti la giunta battono cassa; una decisione che farà sicuramente discutere, specie per le ovvie ragioni di opportunità politica del gesto.
Nelle richieste avanzate da Lombardo, Dattilo, Gelonese, Ratuis e Monteleone, scrivono che avevano a suo tempo deciso «unitamente ai componenti della giunta, la sospensione del pagamento delle indennità cui» hanno «diritto, preso atto della drammatica situazione dell’Ente ed al fine di garantire il pagamento degli stipendi e dei creditori per l’assolvimento dei servizi essenziali. Ritenuto oggi, tuttavia, che -prosegue la lettera inviata al Comune da ognuno di loro – la situazione appare mutata rispetto ad alcuni mesi fa, sulla base degli atti pubblicati, e preso atto che gli attuali amministratori percepiscono regolarmente l’indennità» i cinque ex amministratori manifestano «la propria volontà di revocare la richiesta di sospensione a suo tempo inoltrata, e contestualmente» chiedono «la corresponsione immediata delle indennità maturate e non pagate durante il» loro «Mandato assessorile, mediante bonifico bancario sul conto a suo tempo indicato».
Fin qui il testo delle richieste. Il sindaco Calabrese, sentito da Lente Locale, ha già lasciato intendere che l’amministrazione non intende dare corso alle richieste ed è già pronta ad affrontare eventuali contenziosi.
Resta, al di là dell’ammontare complessivo delle richieste, quantificabile attorno a centomila euro, un problema di opportunità politica, in virtù del quale le rivendicazioni economiche degli ex assessori potrebbero generare un effetto boomerang nell’opinione pubblica e nei gruppi politici di appartenenza degli ex amministratori.