di Francesca Cusumano
LOCRI- Piano Spiaggia e PSA: sono stati questi i temi affrontati all’incontro odierno a Catanzaro tra l’assessore all’Urbanistica Eva Cappuccio e il direttore generale del dipartimento del settore della Regione Calabria, Saverio Putortì.
Sull’esito dell’incontro è stato proprio il sindaco Calabrese a riferire alla nostra testata che<<Si è rivelato alquanto positivo, stiamo procedendo speditamente al completamento dell’iter burocratico attinente la realizzazione del Piano Spiaggia e confidiamo nel prossimo consiglio comunale ad una condivisione della definizione del progetto>>.
L’intento infatti dell’Amministrazione, è potersi dotare in brevissimo tempo di uno strumento urbanistico che, consenta di rilanciare lo sviluppo turistico ed economico della Città.
Analizzata anche la questione argani, sequestrati qualche settimana fa dal personale della Guardia Costiera di Roccella Jonica e Siderno, utilizzati lungo l’arenile di Locri nei tratti antistanti il lungomare e la pista ciclabile <<Stiamo cercando- ha aggiunto il primo cittadino- di individuare una soluzione per garantire ai pescatori, nel rispetto delle normative, la possibilità di continuare ad esercitare la loro attività. Riteniamo che tra un paio di giorni, saremo in grado di risolvere la problematica fino a giungere finalmente all’adozione del Piano Spiaggia>>.
Altro oggetto all’ordine del giorno, la costituzione o per meglio dire, la ripresa del percorso del Piano Strutturale Comunale, <<Procede il nostro lavoro per la redazione del PSC, ieri pomeriggio, abbiamo incontrato l’architetto Naso, uno dei progettisti; stiamo lavorando assiduamente per approvare il “Piano” così da poterlo adottare entro il nuovo anno, questo è infatti uno degli obiettivi che ci siamo prefissati e che speriamo di riuscire a rispettare>>.
Infine, il sindaco Calabrese non ha esitato a ringraziare per il suo impegno l’assessore Cappuccio se si stanno creando le condizioni ideali per la concretizzazione e del Piano Spiaggia e del del PSA, una scelta quest’ultima, poi condivisa dagli altri Comuni interessati, dopo la rescissione del patto associativo che non ha comportato alcun proficuo risultato essendo trascorso molto tempo inutilmente.