DALL’ASSOCIAZIONE ESCURSIONISTICA GENTE IN ASPROMONTE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
Una facile e rilassante escursione si articola nella parte alta del selciato che si snoda dal Passo Salice al Passo Cancello e costeggiando monte Scorda, segue una vecchia mulattiera che s’inerpica, evidenziando ampi panorami sulle cime soprastanti, da monte Antenna a Montalto, e che ci porta allo strategico Passo della Cerasara.
Esso era un crocevia importante per i mercanti, pastori e carbonari e una sosta per lo scambio commerciale, veicolato da commercianti che scavalcando i passi aspromontani a dorso di mulo, portavano la merci sulla Jonica e il Tirreno.
Un fantastico e colorato itinerario che v’incanterà e farà scoprire i mille colori dell’autunno aspromontano.
Durante l’itinerario si avrà la possibilità di ammirare, fotografare, conoscere ed eventualmente raccogliere, le varietà micologiche del territorio.
Camminare d’ottobre per i crinali e le colline dell’Aspromonte è la giusta occasione per godersi la natura, prima della pausa invernale.
Un’escursione con stupende viste panoramiche su valli e monti del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Il merito della “spettacolarizzazione” dell’itinerario è tutto della natura che oltre ad i colori autunnali con le ampie vedute panoramiche sulle vette più alte dell’Aspromonte con i suoi 1956 metri.
Raduno ore 09.15 sulla S.S. 106 bivio per San Luca, piazzale di fronte magazzini Ferrigno.
Partenza ore 09.25 per il Passo Salice
Coordinate geografiche (WGS84) dell’inizio tracciato: N38 11.636; E15 59.609
Partenza escursione: ore 10.00
DESCRIZIONE SENTIERO
La Collina del Salice, Coordinate geografiche (WGS84): N38 11.636; E15 59.609) a quota 1300 metri, è il punto di partenza di questa escursione.
Seguendo la sterrata che si diparte dalla strada asfaltata in direzione ovest, verso le località Cerasara-Vocale, dopo 200 metri si arriva alla fontana del salice.
Procedendo fra alti e bassi, si attraversa un ruscelletto, qualche breve falso piano e dopo pochi minuti si arriva al casello dei Fossi. Segue un breve tratto di lieve salita e si giunge al punto panoramico dell’Aria dei Fossi.
Qualche tornante, tra secolari faggi, e siamo sul serro alto dei Fossi.
Lasciamo la sterrata e ci immettiamo sul sentiero storico della Cerasara.
Dopo pochi minuti siamo sulla “Filesa” di Palmieri, qualche attenzione per il terreno sdrucciolevole; qualche metro ancora e siamo alla frana della Cerasara.
Una breve sosta per ammirare le stupende viste panoramiche su tutto l’Aspromonte con i suoi crinali degradanti verso le vallate sottostanti, colorate dalle tipiche tinte autunnali, e dopo circa un’ora di cammino si arriva al storico Passo della Cerasara.
Esso era un crocevia importante per i mercanti, pastori e carbonari e una sosta per lo scambio commerciale, veicolato da commercianti che scavalcando i passi aspromontani a dorso di mulo, portavano le merci sullo Jonio e sul Tirreno.
Si prosegue per un centinaio di metri sulla strada asfaltata, per poi prendere a sinistra la sterrata che ci porta al casello Favazzina (rifornimento d’acqua).
La vegetazione è varia: un primo tratto tra faggi e abeti e qualche albero di quercia e poi ci troviamo immersi nei pini.
Superato il casello Favazzina, ci immettiamo sul sentiero chiamato du Garrafotu. Questo è, in qualche tratto, scavato nella viva roccia. Superato il Puntone d’Aria, dopo cinque minuti si arriva sul pianoro del casello Vocale, punto molto importate per i pellegrini che scendono a Polsi.
Si riprende la sterrata in lieve salita e dopo 500 metri siamo sulla strada asfaltata San Luca – Montalto.
Da qui il percorso presenta due scelte: o si prosegue lungo la strada asfaltata fio al passo Cerasara oppure sipuò costeggiare la strada tra i faggi fino allo stesso Passo di cui sopra.
Arrivati al Passo della Cerasa si sale per alcuni metri.
Alla prima curva ci immettiamo sul sentiero a destra che ci porta al Serro della Cerasara.
Si prosegue iniziando una salita ripida che lentamente esce dal bosco per procedere lungo la parte del tracciato più panoramico e piacevole. Ancora duecento metri di strada asfaltata e subito ci immettiamo sulla carrera.
Il sentiero procede senza difficoltà sul crinale della montagna, e offre una visuale più libera dagli impedimenti visivi del bosco.
Il panorama osservabile spazia dallo Jonio al Tirreno.
Si continua a salire per qualche minuto e siamo alla cima di Monte Scorda a quota 1572.
Da qui si scende sul lato Ionico e dopo un po’ siamo sul sentiero Italia.
Lo si percorre per qualche minuto e siamo al serro degli “Zappini”, crocevia molto importate per tanti sentieri.
Si scende lungo il crinale, ammirando le stupende viste panoramiche e da cui si può osservare tutto il sentiero percorso. Ancora qualche minuto e siamo al punto di partenza.