ROCCELLA JONICA – In data 22 ottobre 2013, alle ore 02:30 circa, durante un normale di servizio di controllo della circolazione stradale, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Roccella Jonica, hanno intimato l’Alt ad una autovettura che giungeva ad alta velocità in loro direzione in pieno centro di Riace Marina.
Il conducente, successivamente identificato in B. A. ventitreenne stignanese, celibe, operaio, non ottemperava forzando il posto di controllo dandosi alla fuga. I Carabinieri avviavano subito le ricerche. Qualche ora dopo la pattuglia veniva avvertita dalla Centrale Operativa che B. A. aveva contattato il numero di emergenza 112, per simulare il furto del veicolo e provare così ad eludere le accuse nei suoi confronti, comunicazione telefonica che avveniva dall’interno dell’auto mentre si era dato alla fuga.
Non è sfuggito infatti all’operatore della Centrale Operativa l’ansia con la quale l’interessato stesse riferendo la notizia ma soprattutto l’esitazione nel rispondere alle domande per capire come fosse accaduto il furto. Subito dopo il giovane “turbo-lento” è stato rintracciato a piedi in Riace Marina mentre tentava di allontanarsi in evidente stato di agitazione dall’autovettura che aveva abbandonato sul ciglio della strada.
Gli ulteriori accertamenti hanno poi fatto comprendere il motivo della fuga. L’autovettura, infatti, era sottoposta a sequestro e pertanto priva di copertura assicurativa.
Ricostruiti i fatti ai Carabinieri non è rimasto che segnalare tutto alla Procura della Repubblica di Locri denunciando conseguentemente B. A. per simulazione di reato e soprattutto sequestrando nuovamente il veicolo che questa volta è rimasto nel garage della Caserma.
Il giovane si è scusato per quanto avvenuto intuendo che nelle concitate fasi della ricerca si era pensato a circostanze ben più gravi che quelle di un ragazzo propenso a fare bravate.