di Simona Ansani
ROCCELLA JONICA – Sono giunti in porto intorno alle 15 di questo pomeriggio i cento trentatré migranti segnalati in mare già da ieri notte verso le ore 2.
A individuare l’imbarcazione, lasciata alla deriva perché presentava delle faglie, la nuova ammiraglia della Guardia Costiera, la Dattilo Cp 940, nave dalle grandi dimensioni, lunga circa novanta metri, che ha scortato gli uomini, avvistati a cento miglia sud est da Capo Spartivento, e li ha condotti fino a sessanta miglia, dove sono stati recuperati e trasbordati sulla motovedetta Cp 308 di Roccella Jonica, seguiti dalla motovedetta del Comando di Reggio Calabria.
In un primi momento le operazioni sono state coordinate dal Comando Generale, successivamente dal Comando della Guardia Costiera di Reggio Calabria.
Gli uomi hanno viaggiato per circa sei giorni in mare, o almeno così dicono, e sono di nazionalità siriana, palestinese ed egiziana, proprio da quest’ultima località sarebbero salpati.
Il biglietto anche questa volta molto caro, si parla di duemila dollari, e anche questa volta sono stati più volte trasbordati su altre imbarcazioni.
Molti i nuclei famigliari presenti, anche bambini e bambine, accompagnate dalle loro inseparabili mamme.
Una volta attraccato in porto, il rumore dei vari squilli sui cellulari hanno suscitato qualche perplessità, soprattutto quando le donne, con in mano il loro telefono hanno iniziato a scattare fotografie ai fotografi, e alle Forze dell’Ordine presenti in banchina, fra Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.
Le condizioni di salute sono molto buone, nessun caso di ipotermia o labirintite, questa volta i migranti sembrano aver fatto un viaggio davvero discreto, merito anche delle ottime condizioni climatiche e marine.
Rinvenuto in uno zainetto rosso, il Gps, che farà luce ora sulle varie rotte di navigazione e sulla località precisa del porto dal quale hanno salpato.
I cento trentatré sono stati trasferiti nei locali della scuola elementare di Via Carrea, struttura adibita momentaneamente a centro di prima accoglienza.