di Gianluca Albanese
CAULONIA – Sono state necessarie ben quattro ore di discussione nella seduta di consiglio comunale che ha avuto luogo ieri sera affinché l’intero civico consesso assumesse come propria la petizione di oltre cinquecento cittadini che hanno espresso parere negativo alla concessione di “grande derivazione” delle acque della fiumara Allaro al fine di produrre energia idroelettrica, richiesta dalla Albe Sud sas con contestuale realizzazione di una centrale con annesse opere idrauliche.
A onor del vero, il gruppo di minoranza aveva subito espresso parere negativo alla realizzazione dell’opera per via delle possibili ripercussioni negative in termini di impatto ambientale, mentre la maggioranza, per bocca del vicesindaco Franco Cagliuso, riteneva, inizialmente, che fosse necessario un ulteriore approfondimento sul tema, attraverso l’acquisizione di pareri tecnici e il ricorso ad un referendum popolare. Dopo una sospensione per cinque minuti richiesta proprio dalla maggioranza, ne è scaturito un compromesso, in virtù del quale alla fine, anche la maggioranza ha fatto proprie le ragioni della petizione sostenuta dalla minoranza, che comunque intende suffragare con ulteriori iniziative popolari.
Come al solito, dunque, sono volate parole grosse e il folto pubblico ha assistito a scintille in aula tra le opposte fazioni. Già, perchè la lettura del documento iniziale della maggioranza, letto da Cagliuso, aveva suscitato aspre polemiche, con Tucci, Mercuri e Campisi che accusavano la maggioranza di non esprimersi in maniera chiara su un tema così sentito, come evidenzia il filmato seguente:
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In questo frangente, la seduta è stata aperta ad alcuni interventi del pubblico, tra cui il principale promotore della petizione Francesco Tuccio, mentre molti, per superare questa fase di impasse, hanno chiesto pure una votazione per appello nominale sul tema, in modo da fare comprendere all’opinione pubblica il parere di ognuno dei consiglieri.
Alla fine, dunque, dopo la sospensione, si è raggiunto il compromesso, riassunto nella dichiarazione di voto dell’assessore Kety Belcastro e dalle parole del sindaco Riccio:
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Va da sè, comunque, che, seppur importante, la determinazione del civico consesso non basta da sola a impedire la realizzazione dell’opera, visto che l’ultima parola spetterà alla Regione che convocherà a breve una conferenza dei servizi sul tema. Fatto sta che il diniego espresso dal consiglio comunale ieri sera, segue quello già manifestato dal consorzio di bonifica dell’alto Jonio reggino e da una azienda concorrente alla Albe Sud. Come si suol dire, a questo punto, chi vivrà vedrà.
In apertura dei lavori, il sindaco Riccio ha dato notizia della necessità, da parte della stazione dei Carabinieri di Caulonia, di realizzare una nuova caserma, in una zona individuata in coincidenza con la villa comunale. Un tema, questo, che sarà oggetto di una riunione di Consiglio che sarà convocata a breve e che – ne siamo certi – farà discutere ancora moltissimo. Nel frattempo, la minoranza ha presentato tre interrogazioni: sull’incarico di consulenza per la realizzazione dei calcoli strutturali ed il collaudo del campo sportivo a tecnici esterni; sulle problematiche riscontrate durante i lavori relativi al progetto di edilizia residenziale pubblica e sull’affidamento di incarichi di consulenza esterna.
Quindi, si è ufficializzata la composizione della nuova giunta col contestuale ingresso nell’esecutivo del consigliere Maurizio Sorgiovanni, che ha anticipato alcune delle sue priorità programmatiche, come l’istituzione della Consulta delle Frazioni, l’accelarazione dell’iter per i lavori del campo sportivo “Dicone” e l’istituzione di un punto di primo soccorso nella cittadina del fu distretto sanitario Nord.
Tucci, per l’opposizione, ha detto che «Finalmente conosciamo qualche punto programmatico che sarà oggetto della verifica semestrale della nuova giunta» mentre Campisi, dopo aver appreso delle deleghe esterne all’Ambiente e all’Agricoltura conferite al consigliere Commisso, lo ha incalzato, tanto da indurlo a dire che non conosceva la circostanza secondo la quale le fogne cittadine scaricherebbero nella zona dove dovrebbe sorgere il nuovo acquedotto cittadino.
A questo punto, i consiglieri di minoranza hanno battuto molto su un punto specifico, anticipando i temi del punto successivo, ovvero la modifica dello statuto comunale che ora prevede la costituzione automatica di parte civile dell’Ente in tutti i processi di ‘ndrangheta in cui viene lesa l’immagine della città.
«Bene la modifica dello statuto – hanno ripetuto Tucci e Campisi – ma la vera lotta alla ‘ndrangheta si fa con la garanzia della libera concorrenza nell’assegnazione di incarichi, con la lotta ai favoritismi che passa attraverso i bandi a evidenza pubblica». Il vicesindaco Cagliuso, dopo aver manifestato più volte una certa insofferenza per la condotta della minoranza, ha anticipato il proprio personale impegno per garantire la frequenza scolastica ai ragazzi delle zone periferiche che attualmente non vanno a scuola.
COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DELL’ENTE IN TUTTI I PROCESSI DI MAFIA
Come detto, sul punto si è registrata l’approvazione unanime. Presenti in aula, il leader della Gianluca Congiusta Onlus e animatore di innumerevoli lotte per l’affermazione della legalità Mario Congiusta, e il sociologo (nonchè militante di Rifondazione Comunista) Giovanni Maiolo, che nel ringraziare il Consiglio per l’importante decisione presa, hanno chiesto a tutti di fare in modo che tutto ciò non rimanga una semplice enunciazione di principio ma corrisponda a una vera svolta culturale che coinvolga tutti nella lotta alla mafia.
«E’ inutile – ha detto Mario Congiusta – vedere i familiari delle vittime lasciato soli ai processi e durante la lettura delle sentenze nei processi di mafia, voglio vedere i gonfaloni dei Comuni». Standing ovation dei presenti per lui e applausi anche per Maiolo, che, intervenendo sul dibattito in corso riguardante la necessità, manifestata da alcuni amministratori (tra cui Sisinio Zito) di modificare la legge che dispone lo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, ha detto che «La vera sospensione della democrazia è quella che attua la ‘ndrangheta quando condiziona il voto di intere comunità. Altro che modificare la legge attuale che – ha detto – semmai andrebbe inasprita perchè sono ancora troppo pochi i consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose». Temi, questi ultimi, ripresi anche da Bruno Grenci, che dopo aver detto di aver riscontrato il plauso del Procuratore generale di Reggio Calabria Cafiero De Raho durante la trasmissione radiofonica “Zapping”, alla quale Grenci è intervenuto telefonicamente, ha detto che «In Calabria bisognerebbe celebrare il funerale della giovane toscana Rossella Casini, uccisa perchè cercava di redimere il proprio findanzato, figlio di un boss».
A conclusione della discussione, il sindaco Riccio ha ricordato che «Il Comune di Caulonia ha già dato segnali tangibili di impegno antimafia costituendosi parte civile in un processo ancora prima della modifica dello Statuto Comunale».
KAULONIA TARANTELLA FESTIVAL
L’assessore al ramo Franco Cagliuso ha tracciato un bilancio che ritiene assai positivo dell’edizione 2013, anticipando che «Appena approveremo il bilancio faremo l’atto costituivo della costituenda fondazione», mentre Tucci ha ribadito un tema a lui molto caro, che riguarda l’affidamento dei servizi di logistica, casting e direzione artistica alla CNI Music di Roma «Che il Comune avrebbe dovuto affidare – ha detto – non con incarico diretto ma con bando a evidenza pubblica perchè così – ha spiegato – si rischia tra qualche anno la revoca dei fondi UE gestiti dalla Regione che sono stati già erogati».
Quindi, prima di decidere il rinvio della trattazione degli ultimi due punti (tra cui l’attesissimo punto sulla raccolta differenziata), si è discusso della realizzazione della centrale idroelettrica dell’Allaro, quello più animato di tutti. Al di là di quanto evidenziato nel video presentato in precedenza, va messa in risalto l’immediata posizione durissima espressa da Tucci che ha prennunciato che «Semmai la proposta dovesse avere corso, siamo pronti a presidiare fisicamente la zona interessata prendendo esempio dai “No TAV” della val di Susa» e la successiva virata della maggioranza che, partita dal documento prudente e “temporeggiatore” letto da Cagliuso, alla fine è giunta al compromesso in virtù del quale ha fatto proprie le ragioni e i contenuti della petizione promossa da Tuccio e condivisa subito dal gruppo di minoranza.