di Emanuela Alvaro
LOCRI – Nove i testimoni della difesa ascoltati nell’udienza di questo pomeriggio nell’ambito del processo “Black Garden”. Giacomo Crinò e Angelica Commisso, legali dei fratelli Pietro e Antonio Crinò, all’epoca dei fatti rispettivamente sindaco di Casignana e direttore tecnico della Zetaemme, società che gestiva la compattazione, la pesatura dei rifiuti e lo smaltimento del percolato nella discarica di rifiuti, hanno posto loro domande più o meno tecniche per far capire quale la posizione degli assistiti.
Sono stati ascoltati Rocco Giovinazzo e Stefano Luppino, entrambi proprietari di aziende situate in prossimità del vallone Rambotta, i quali hanno raccontato di non essersi mai accorti della presenza di un liquido di colore scuro, in termini tecnici chiamato “percolato”.
A favore degli imputati è stato sentito Rocco Gerundino che nella discarica si occupava delle saldature del telo che doveva ricoprire il terreno prima di essere utilizzato. Il teste ha ricordato in un’occasione, la preoccupazione di Antonio Crinò per la mancata saldatura di una parte, poi risoltasi e di come si svolgevano le prove di collaudo, verbali che lo stesso Gerundino ha in più occasioni firmato.
Giuseppe Crupi, autotrasportatore, ha raccontato come si svolgeva il trasporto del percolato dalla discarica all’impianto di depurazione I.A.M. Spa di Gioia Tauro, il programma settimanale che veniva seguito e quindi quante volte si recava in discarica per la raccolta e il trasporto del liquido da smaltire.
Sulla stessa linea le testimonianze dei tecnici Arpacal, Letteria Settineri, Beniamino Mazza e Maria Antonietta Massara. I tecnici alla domanda dell’avvocato Commisso, la quale chiedeva loro l’interpretazione dei risultati delle analisi effettuate all’epoca dei fatti, hanno più volte ribadito che il campione deve essere contestualizzato per non incorrere in un commento riduttivo e che, comunque, il laboratorio non esprime giudizi sui campioni analizzati, ma trasmette i rapporti di prova al servizio che ha effettuato il prelievo e ha richiesto le analisi.
Il pomeriggio si è concluso con la testimonianza di Antonio Augunuso all’epoca Capo ufficio Discariche presso l’Ufficio del Commissario per il superamento dell’emergenza ambientale, il quale ha raccontato della fase in cui nel 2009 è stato richiesto il parere, poi favorevole, per l’ampliamento della discarica, per un totale di sessanta mila metri cubi. Augunuso rispondendo alla domanda di come l’Ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale si sarebbe comportato in caso di un esubero di quantitativo rispetto ai rifiuti da conferire in discarica ha affermato che questo non si è mai verificato: «mai superate le quantità stabilite ed autorizzate».
Ad ascoltare e controinterrogare in aula i testimoni della difesa, il Pm Adriana Sciglio. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 3 dicembre.