LOCRI – Sovraffolamento e carenza di personale: questo, qualche mese fa si vociferava sul reparto di Nefrologia e Dialisi del presidio ospedaliero di Locri. Noi di Lente Locale questa mattina abbiamo voluto approfondire la questione con il Primario, dottor Salvatore Carpentieri, che ha perfettamente chiarito e illustrato quello che è l’assetto organizzativo messo in atto per promuovere e migliorare prestazioni di cura più dinamiche e appropriate. L’unità operativa di Nefrologia e Dialisi è una struttura che comprende il territorio a partire da Monasterace a Melito; un tempo serviva le esigenze dell’utenza di 42 Comuni, la ex Asl n° 9. E’ una struttura che man mano è riuscita a crescere dal punto di vista dell’accoglienza. Accoglienza perchè, come spiegato da Carpentieri, “l’ospedale di Locri è riuscito a lavorare in maniera integrata, rendendo i processi di cura più innovativi, riducendone però al tempo stesso un fattore estremamente importante: la degenza medica”. Inevitabile conseguenza è l’aumento del turn over dei pazienti con corsie intasate. Nonostante l’incertezza sull’aspetto organizzativo, medici ed infermieri stanno collaborando per migliorare le prestazioni da effettuare, a fronte delle continue richieste dei pazienti, consapevoli che anche un presidio ospedaliero come Locri può garantire l’erogazione di un servizio efficace. “Da diversi anni, ha poi commentato il Primario, lavoriamo sull’assetto organizzativo, per questo sarebbero necessari 3 dirigenti medici in più. E poi “ciascun infermiere segue cinque pazienti. Il rapporto ottimale infermiere paziente dovrebbe essere 1 a 3, a Locri invece è di 1 a 5, incidendone così sull’organizzazione, flessibilità di turno e ferie. Ci siamo trovati con l’ostacolo a dover gestire al meglio il tempo complessivo che risulta essere scarso rispetto alle richieste fatte. Stiamo lavorando con una marcia in più per mantenere la capacità di attrazione di questa struttura, liste d’attesa non ce ne sono. La direzione aziendale ha preso in considerazione le nostre richieste”. La difficoltà di reperire personale specializzato non comporterà alcuna forma di declassamento per il reparto, come qualche tempo fa era stato riportato, soprattutto grazie al ruolo delle istituzioni che sembra stiano dando delle risposte in tal senso. Dialisi-vacanza o meglio “programma integrato di assistenza” all’urenicocronico in trattamento emodalitico extraterritoriale, è un servizio estivo ma non solo, che grazie al direttore sanitario dottor Antonio Previte e all’Asp, viene offerto a tutti coloro affetti da questa patologia, quando trascorrono, da non residenti, un periodo di vacanza nel nostro territorio. Soddisfatti dei trattamenti ricevuti, dell’umanità e professionalità del primario Carpentieri, dei medici e infermieri, molti pazienti. “Dare vita ad anni dei dializzati” è il messaggio di speranza del dottor Carpentieri, una speranza che non esiterà a diventare un sollievo per molti, perchè solo adeguare l’organizzazione rende più sicuro il trattamento.
FRANCESCA CUSUMANO
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