di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – «Il nuovo sindaco che verrà eletto il prossimo 18 novembre dovrà rendere davvero Marina di Gioiosa Ionica la “città del sorriso”». Sta in queste parole, pronunciate dal commissario Patrizia Adorno, la “signora di ferro” della commissione straordinaria al vertice del Comune rivierasco da circa due anni, l’eredità che sarà trasmessa a chi, tra Maria Teresa Badolisani e Domenico Vestito indosserà, tra meno di una settimana, la fascia tricolore.
Due ore di conferenza stampa tenuta nella tarda mattinata di oggi sono bastate a stento per poter enumerare i risultati della gestione commissariale che volge al termine. Predisposta grazie anche al grande lavoro della dipendente comunale Ersilia Multari, la conferenza stampa odierna non è stata un momento meramente “burocratico”, ma in numerosi passaggi si è vista la passione, la partecipazione emotiva e – perché no? – l’amore per questa cittadina, messi in campo dai tre funzionari della prefettura in questi anni. Assente per impegni improrogabili il commissario Fausto Gianni, è toccato ai suoi omologhi Michele Albertini e, appunto, Patrizia Adorno, spiegare quello che di buono hanno fatto in questi lunghi 24 mesi.
Due figure complementari, quelle dei due commissari: tanto pacato e riflessivo Albertini, quanto esplosiva, adenalinica, quasi dominante la Adorno, la cui aria severa (accentuata dal look con gonna e giubbino in pelle) è stata appena mitigata da qualche battuta che ha inframmezzato l’elencazione delle cose fatte durante la gestione commissariale. Una risata qua e là, ma senza esagerare, però, perché il messaggio di fondo dell’incontro coi giornalisti di oggi è stato il seguente: siamo arrivati ed abbiamo trovato una situazione molto difficile che per molti aspetti siamo riusciti a raddrizzare: ora toccherà all’amministrazione che sarà eletta continuare l’opera, altrimenti i nostri sforzi potrebbero rivelarsi vani.
«Sono stati due anni e mezzo riusciti benissimo – ha detto in premessa la Adorno – in cui abbiamo lavorato col cuore perché questa è anche la nostra città. Riteniamo – ha detto ancora – di aver seminato bene, pur muovendoci all’interno delle rigorose linee guida imposte a chi assume la guida di un Comune il cui consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. E non pensate – ha concluso la Adorno in premessa – che una volta che saremo andati via ci dimenticheremo di questa comunità».
L’esposizione dei risultati della gestione commissariale è racchiusa in un “breve” – si fa per dire … – resoconto di quattro pagine zeppe di provvedimenti presi e divisi in capitoli.
Si comincia dagli Affari Generali, i cui risultati sono stati esposti dalla stessa Adorno che va subito al dunque.
«Abbiamo emanato numerosi regolamenti per i servizi che ne erano privi, internalizzando subito il servizio di tumulazione ed estumulazione delle salme al cimitero». Ma è soprattutto sull’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata che si è concentrata la sua relazione. «Grazie anche all’avvocato Callipo, legale del Comune nominato a seguito di regolare bando pubblico, abbiamo affrontato positivamente molte delicate questioni del contenzioso con ottimi risultati: dallo sgombero definitivo della cosiddetta “villa Foti” alla costituzione di parte civile nel processo “Circolo Formato”, con riconoscimento di una provvisionale a favore dell’Ente di una somma pari a 500.000 euro (già con formula esecutiva) e relativa emissione di avviso di riscossione da parte del Comune agli interessati con ingiunzione e diffide già notificate ai condannati in primo grado. Non ci siamo limitati a “fare le carte” – ha aggiunto – ma abbiamo fatto tutto quello che serve per garantire la piena disponibilità dell’Ente di tutto ciò che è stato confiscato alle famiglie di ‘ndrangheta, perchè non è possibile vedere che i beni confiscati siano ancora nella disponibilità dei proprietari originari. Abbiamo inoltre risolto la grottesca vicenda dei beni immobili donati oltre quarant’anni fa dal marchese Pellicano e i cui documenti non erano ancora a posto, grazie anche alla signorile collaborazione dei suoi eredi».
Ma è solo l’inizio, perché anche per quanto attiene all’erogazione dei contributi alle famiglie bisognose, la commissione straordinaria ha agito col pugno di ferro. «Appena ci siamo insediati – ha detto il commissario Adorno – siamo stati subissati dalle richieste di contributi e, grazie anche all’intervento della Guardia di Finanza, li abbiamo dati solo a chi ne aveva davvero bisogno e non a certi evasori che con una buona dose di faccia tosta avevano presentato le domande pur avendo una situazione patrimoniale florida».
Ma non solo. La Adorno ha aggiunto che «Sono state messe in sicurezza le scuole cittadine, abbiamo dato un comandante al corpo di Polizia Municipale cercando di farlo funzionare bene nonostante l’organico carente e abbiamo sgomberato dalle carcasse degli autobus l’area del piazzale delle Ferrovie Calabro-Lucane, risolvendo un contenzioso vecchio di 14 anni. Abbiamo altresì combattuto efficacemente gli allacci abusivi alla rete idrica, regolamentato il ricorso a cause al Comune per “insidie trabochetto” stradali, controllato l’occupazione del suolo pubblico e le relative concessioni, migliorato la segnaletica stradale e adottato un regolamento per la disciplina della videosorveglianza».
A questo punto, il “ciclone Adorno” si arresta – ma solo momentaneamente – per far spazio al commissario Albertini, che parla dell’attività svolta nel settore delle finanze e dei tributi.
«Appena insediati – ha detto Albertini – abbiamo trovato un mare di residui attivi e passivi e la totale mancanza di programmazione, tant’è che per razionalizzare la spesa e ottimizzare le entrate abbiamo esternalizzato il servizio ad una società la riscossione dei tributi, perché l’ufficio tecnico preposto al ramo è composto da tre Lsu, pretendendo dalla società che si è aggiudicata la gestione del servizio, l’incasso di almeno il doppio della percentuale di tributi acquisita al momento dell’incarico, utilizzando dei bollettini di versamento da parte dei cittadini intestati all’Ente, per evitare brutte sorprese. Solo se si incassano i tributi ci sarà futuro per questo Comune – ha chiosato Albertini – altrimenti anche il risanamento messo in atto da noi, che per il 2013 abbiamo rispettato il patto di stabilità, potrebbe non bastare, anche se abbiamo riconosciuto tutta la massa debitori esistente grazie al decreto legge 35, fatta salva la contestazione a Locride Ambiente per 150.000 euro che potrebbe anche risolversi con una procedura transattiva».
Bene anche il settore dell’Urbanistica, con l’approvazione del preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Piano Spiaggia, mentre sulla raccolta dei rifiuti, Albertini ha spiegato che «Abbiamo emanato un nuovo bando che consentirà di avere la raccolta differenziata “porta a porta” per i prossimi anni e che attualmente è al vaglio della Suap. Ci sono cinque ditte in gara – ha proseguito – con sette persone che verranno impiegate dalla ditta che si aggiudicherà il servizio, che dovrà anche farsi carico di individuare l’area su cui installare l’isola ecologica». La durata piuttosto lunga del servizio da assegnare (7 anni, appunto) è stata motivata da Albertini con ragioni di opportunità economica per la ditta aggiudicatrice: «L’investimento per fare la differenziata “porta a porta” – ha spiegato il commissario – è ingente e in genere non viene ammortizzato prima di cinque anni. Ecco perchè abbiamo voluto dare un lasso di tempo tale da assicurare dei margini di guadagno, altrimenti non avrebbe partecipato nessuno al bando».
Anche sulla rete idrica, secondo i commissari, è stato fatto molto. «Quando ci siamo insediati – ha detto Albertini – al Comune non avevano contezza nemmeno di dove passassero i tubi, mentre ora il quadro è più chiaro e abbiamo lavorato per evitare le dispersioni d’acqua». Idem per la pubblica illuminazione: «Ci sono almeno 40-50 allacci abusivi che dovranno essere staccati – ha detto Albertini – e per stabilizzare la spesa abbiamo avviato la progressiva sostituzione delle lampadine esistenti con quelle a basso consumo, l’adesione e la sottoscrizione del contratto Consip per nove anni con Enel Sole per la riqualificazione e la gestione delle rete di illuminazione pubblica».
Sui Lavori Pubblici, Albertini ha enumerato parecchi risultati, tra cui la messa in sicurezza delle scuole, la riqualificazione di area a verde destinato a parco urbano, il rifacimento dei marciapiedi e dei cordoli in via Dante, la riqualificazione di piazza Zaleuco, la ristrutturazione dell’ex macello comunale, la ristrutturazione della sala comunale per il progetto “you and me”, i Pisl.
L’EREDITA’, ANZI, I COMPITI DA ASSEGNARE ALL’AMMINISTRAZIONE CHE VERRA’
E’ la parte più spinosa della conferenza stampa odierna. Per spiegarla, è salita in cattedra di nuovo la commissaria Adorno.
«Chi sarà eletto – ha detto – dovrà portare avanti con efficacia l’iter per la realizzazione del nuovo depuratore consortile, per la quale in questi anni abbiamo subito attacchi immotivati da parte dei sindaci degli altri Comuni consorziati, anche quando ne avevamo chiesto il revamping».
Ma non solo. «Bisognerà continuare – ha detto la Adorno – l’attività tesa a ottenere la ristrutturazione del bene confiscato agli Aquino per realizzare la nuova caserma dei Carabinieri, combattere l’abusivismo edilizio, lasciando intatte le attribuzioni dell’ufficio ad hoc che abbiamo istituito e che spalma la responsabilità su tutti i capi area comunali, andare avanti con le procedure per rendere esecutive le confische dei beni alla ‘ndrangheta e l’incasso di quanto stabilito dalla sentenza in primo grado del processo “Circolo Formato” per il quale il Comune si è costituito parte civile».
Un ultimo suggerimento va al prossimo consiglio comunale: «Tra le tante cose – ha concluso la dottoressa Adorno – dovrà dichiarare la pubblica utilità della parte sopraelevata dell’hotel Miramare, confiscata alla famiglia Aquino, in modo da renderla effettivamente fruibile per la comunità».
Capito Maria Teresa e Domenico?