di Gianluca Albanese
LOCRI – Dunque, l’attesa è finita. Dopo aver compiuto gli adempimenti necessari alla presentazione delle liste (attualmente al vaglio dell’apposita commissione elettorale) c’è stato un cordiale scambio di convenevoli tra i maggiorenti dei due schieramenti che si contenderanno la maggioranza in seno al consiglio comunale che verrà eletto il prossimo 10 giugno, come documentato dal video esclusivo realizzato dal nostro Enzo Lacopo.
L’impressione, a oggi, è che chi vincerà lo farà con uno scarto non necessariamente marcato, se non addirittura per poche decine di voti. Le due liste, infatti, sono state composte con grande attenzione e pazienza, al netto di una generale disaffezione dall’attività politica che si registra anche a Locri.
Non ci rimane, ora, che analizzare la composizione delle liste, valutandole in base a criteri oggettivi.
IL RAPPORTO DI GENERE
La vigenza di una legge elettorale che prevede la possibilità di votare, in ogni singola scheda, per un uomo e una donna, o, singolarmente per un uomo o una donna (ma non per due uomini o due donne) rende il criterio del rapporto tra candidati consiglieri di sesso maschile e loro omologhe di sesso femminile il primo che andiamo ad analizzare.
La lista più “rosa” è quella capeggiata dal sindaco uscente Giovanni Calabrese: su sedici candidati, infatti, ci sono nove donne e sette uomini. La lista avversaria, invece, presenta dieci uomini e sei donne.
GLI ESORDIENTI
Sono tanti, da una parte e dall’altra. Cinque nella lista di Calabrese e nove in quella di Carabetta.
GLI ILLUSTRI RITORNI
Nella lista che fa capo a Carabetta, come preannunciato, tornano a candidarsi l’ex assessore della Giunta Lombardo Michele Ratuis, espressione del gruppo che fa capo all’ex primo cittadino Carmine Barbaro, l’ex consigliere comunale di lungo corso Eliseo Sorbara e anche Maria Teresa La Rosa, che subentrò in maggioranza nel civico consesso negli ultimi mesi dell’amministrazione Macrì. Dall’altra parte, due ritorni già ampiamente preannunciati da Lente Locale, ovvero quello dell’altro consigliere comunale di esperienza Piero Leone e dell’ex assessore della Giunta Macrì Tommaso Raschellà.
I GRANDI ASSENTI
L’amministrazione comunale uscente si ripresenta quasi in blocco. Chi non si è candidato, infatti, si era già allontanato in maniera più o meno tacita dal gruppo di maggioranza, come Teresita Aronne, o traumatica, come gli ex assessori Alfonso Passafaro ed Eva Cappuccio.
Nella lista “Scelgo Locri”, invece, non ci sono candidati diretta espressione del movimento politico “LocRinasce”, uno dei principali azionisti della “Grosse koalition”. Se questo corrisponderà a un sostanziale disimpegno del movimento fondato da Pepè Lombardo, se si tradurrà in un appoggio esterno a qualche singolo candidato o se, più semplicemente, il movimento lascerà libertà di coscienza ai propri tesserati, lo scopriremo nel prosieguo di questa campagna elettorale o, al più tardi, il prossimo 11 giugno. Quel che è certo, è che LocRinasce non si è ancora espressa pubblicamente, nonostante le due riunioni importanti che hanno avuto luogo nella prima parte di questa settimana, e comunque prima dell’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Carabetta.
Assenti, inoltre, i consiglieri del gruppo di opposizione uscente “Impegno e Trasparenza-Pd”. Non convocati nella lunga fase di costituzione del tavolo permanente della “Grosse Koalition” e nemmeno durante il lungo ed estenuante periodo di trattative. Per la verità, qualche singolo – ci riferiamo ad Alfonso Passafaro e a Emanuele Marando – pare che si fosse posto il problema, ma il treno della “Grosse Koalition” è andato comunque dritto per la propria strada. Sempre per completezza d’informazione, va riferito che sia Passafaro che lo stesso Carabetta, a onor del vero, nei giorni scorsi avevano proposto la candidatura di una consigliera uscente, che ha ringraziato opponendo, però, un cortese diniego, motivato anche e soprattutto dal mancato coinvolgimento dei consiglieri di “Impegno e Trasparenza-Pd”. Alla base del mancato coinvolgimento degli uscenti – candidati “a perdere” nel 2013, dopo le dimissioni della maggior parte dell’allora amministrazione Lombardo e col solo Antonio Cavo (espressione dell’allora amministrazione uscente) che ci mise la faccia e il proprio spendibilissimo nome, da ex presidente del consiglio comunale a candidato sindaco alle scorse elezioni – ci sarebbe la condotta sostanzialmente pilatesca dei vertici del movimento LocRinasce (a eccezione del già citato Emanuele Marando) che avrebbero lasciato intendere che i consiglieri uscenti di opposizione – ci riferiamo ai tre tesserati di LocRinasce – non fossero interessati a una ricandidatura, sebbene non ci risulti alcuna consultazione preventiva con gli stessi. Sarà vero? Lo sapremo solo quando e se LocRinasce dovesse esprimersi pubblicamente.
Unica voce pubblica a sostegno dell’attività svolta dal gruppo di opposizione uscente è stata quella di Pino Mammoliti, che di quel gruppo fece parte nei primi due anni della consiliatura.
I POSSIBILI ACCOPPIAMENTI
Proprio l’attuale legge elettorale rende indispensabile formare le “accoppiate” tra candidati consiglieri di sesso opposto, in modo da ottimizzare la campagna elettorale di ogni candidato. Naturalmente, si tratta di accordi informali tra candidati, che propongono i cosiddetti “ticket” che gli elettori saranno liberi o no di accettare. A oggi, quelli più ipotizzabili riguardano, considerata la vicinanza politica, quelli tra il vice sindaco uscente Raffaele Sainato e l’assessore uscente alla Cultura Anna Sofia, mentre per il resto sarà un gioco a incastro tra gli uscenti Peppe Fontana, Enzo Panetta e Miki Maio da una parte, Domenica Bumbaca, Anna Baldessarro, Giovanna Panetta e/o Annamaria Mollica dall’altra.
Nella lista “Scelgo Locri”, invece, appare chiaramente accoppiato il ticket tra Vincenzo Fiato e Sofia Passafaro (ambedue espressione dell’ex assessore all’Ambiente Alfonso Passafaro) mentre nulla appare ancora definito per quello ipotizzabile tra Eliseo Sorbara e Barbara Panetta, entrambi vicini al capogruppo in consiglio regionale Sebi Romeo. Il resto appare un’incognita, a meno che l’asse Carabetta-Macrì non abbia in serbo un ticket tra il giovane Carlo Maria Previte (espressione del gruppo “Progetto per Locri”) e Maria Teresa La Rosa (considerata vicina all’ex sindaco).
Non sono alle viste, almeno per il momento, probabili “ticket” che vedono coinvolti Michele Ratuis o i candidati più a sinistra della lista “Scelgo Locri”, ovvero Francesco Emanuele Capogreco e Antonio Guerrieri.
A questo punto, non ci resta che assistere a una campagna elettorale appassionante ma corretta, senza i colpi bassi, gli eccessi e qualche intemperanza di troppo (in un caso sfociata in un procedimento penale in corso) che hanno caratterizzato la consiliatura che volge al termine.
La posta in gioco è alta, ma amministrare Locri è un compito gravoso e serio.