di Antonella Scabellone
LOCRI- Con le deposizioni del maresciallo Luigi Zeccardo, e del prefetto Domenico Bagnato, si è concluso questa mattina l’esame dei testimoni a discarico degli imputati nel processo Recupero-Bene Comune. I due testi, chiamati a deporre di fronte al Tribunale penale di Locri presieduto dal magistrato Alfredo Sicuro, hanno risposto alle domande dell’avvocato Vincenzo Nobile che, insieme al collega Antonio Mazzone, costituisce il collegio difensivo dell’ex sindaco di Siderno Alessandro Figliomeni.
Bagnato, Commissario prefettizio del Comune di Siderno dall’agosto all’ottobre 2006, ha riferito di non aver mai ricevuto pressioni da Figliomeni, o da altri per suo conto, durante il periodo di permanenza in municipio.
Il comandante della stazione dei Carabinieri di Siderno, invece, il maresciallo Luigi Zeccardo, ha riferito in aula dei numerosi atti intimidatori di cui l’ex primo cittadino, e i suoi congiunti, sono stati vittime negli anni, dalle lettere minatorie, indirizzate principalmente a Figliomeni in qualità di reggente dell’amministrazione, a numerosi danneggiamenti alle auto di famiglia. Il maresciallo, dietro specifica domanda della difesa, ha negato di avere mai proceduto ad indagini per abuso d’ufficio a carico dell’ex sindaco di Siderno, precisando che le uniche segnalazioni pervenute alla caserma contro lo stesso si riferivano ad abusi edilizi e problematiche ambientali connesse allo smaltimento dei rifiuti, riscontrate dai cittadini sul territorio comunale. Infine il teste ha aggiunto che da parte dell’amministrazione Figliomeni non vi furono mai atti d’ostruzionismo riguardo alle procedure di assegnazione dei beni confiscati e che sotto quel sindaco venne realizzato a Siderno l’impianto di videosorveglianza.
Conclusa l’escussione dei testi si è passati all’ esame degli imputati. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Michele e Polo Correale, Antonio Figliomeni e Antonio Futia. Solo Riccardo Gattuso ha accettato di sottoporsi alle domande dei propri legali e al controesame del Pm Antonio De Bernardo.