Poter finalmente voltare pagina dopo cinque anni di lavoro orientato alla promozione e valorizzazione di un territorio che non può e non deve essere conosciuto solo ed esclusivamente nella sua accezione negativa, appellandosi al diritto all’oblio. A parlare Chiara Parisi, responsabile della promozione e comunicazione dell’Ente Parco che, nel dare il benvenuto ai presenti che hanno gremito il Teatro Cilea di Reggio Calabria per l’anteprima nazionale del “Processo all’Aspromonte”, ha raccontato loro ciò che ha spinto il presidente Giuseppe Bombino e tutti coloro che lavorano e supportano il Parco Nazionale d’Aspromonte, ad organizzare questa pièce teatrale.
Un lavoro lungo arrivato a conclusione con la candidatura del Parco Nazionale d’Aspromonte alla Rete UNESCO Global Geoparks. Un impegno attraverso il quale si è data a tutta la popolazione del territorio una consapevolezza diversa rispetto al passato, vedendo oggi questa montagna come un’opportunità! E proprio quando questo cambio di passo sembrava essersi compiuto ecco che si è ricominciato a veicolare solo il messaggio negativo, riferendosi a tutto ciò che si è detto sulle “vacche sacre” nell’ultimo periodo.
E proprio per questo si è pensato ad un “processo”. La rappresentazione teatrale con la regia di Francesca Grenci e l’interpretazione di Emilia Mallamaci, Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi è stata un susseguirsi di battute e riflessioni sicuramente, come ha evidenziato il presidente Bombino, «su una colpa commessa è non negata, ma anche su una narrazione basata sulla bellezza, lo dovevamo a noi e a lei, questa madre, la nostra montagna, che da tempo chiede un’assoluzione».
La pièce si è conclusa con una poesia scritta dal presidente Bombino.