(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- L’importante dibattito incentrato sulla futura attuazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, patrocinato dall’Amministrazione Comunale, dall’AssoComuni della Locride, dalla Provincia di Reggio Calabria e promosso dall’assessorato provinciale all’Urbanistica, Pianificazione territoriale, Parchi ed Aree protette, è stato rinviato al prossimo 30 novembre.
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A darne notizia dopo circa un‘ora di attesa, è stato il sindaco Giovanni Calabrese che, scusandosi per l’imprevisto, ha riferito che molte delle autorità politiche che avrebbero dovuto partecipare, arrivati nei pressi di Scilla, ne hanno constatato l’impossibilità di proseguire verso la cittadina locrese per via dei disagi provocati nelle ultime ore dal maltempo.
Questo però, non ha impedito al primo cittadino di tenere un breve incontro interlocutorio nella Sala consiliare con l’assessore provinciale all’Urbanistica, Giuseppe Pirrotta, il tecnico nonchè architetto Maria Giuffrida, il presidente del CdA di Locride Ambiente, Vincenzo Loiero, il presidente di Asso Comuni della Locride Giuseppe Strangio e il presidente dell’Assemblea dei Comuni della Locride, Giorgio Imperitura.
Nel parterre tra i partecipanti, anche i primi cittadini di Gerace, Benestare, Stignano, Mammola e Bianco, il presidente della consulta della Città di Siderno Mario Diano e per il Corsecom, Edmondo Crupi.
E’ stato l’assessore provinciale Pirrotta a premettere che, proprio ieri mattina nella Sala del Consiglio provinciale, è stato presentato il manifesto del “Piano Strategico della Città Metropolitana”, un documento che intende svilupparsi in varie fasi, il risultato di 24 mesi di lavoro avviato dalla Provincia, indirizzato appunto alll’istituzione della nuova entità territoriale.
<<Attraverso questo processo che si articolerà in 4 momenti- ha detto Pirrotta- l’intenzione dell’Amministrazione provinciale è di partire dalla Città di Locri e da tutta la Locride, tutti insieme per ridisegnare il territorio evidenziandone le criticità. Costruire il Piano Strategico della Città Metropolitana è il nostro obiettivo, un obiettivo imposto dalla legge, secondo l’ordinamento degli Enti locali, fondamentale per il reperimento dei fondi della Comunità Europea>>.
Ad occuparsi insieme al team provinciale della redazione del PSCM, è stato l’architetto Maria Giuffrida che, intervenuta, ha fornito alcuni particolari (i dettagli saranno approfonditi il 30 novembre), definendolo come strumento efficace per il governo del territorio con base strategica, snella, flessibile e dinamica, capace di indirizzare tutte le comunità locali al consolidamento della nuova dimensione territoriale.
<<Il manifesto- ha sostenuto- presentato ieri, in realtà non è altro che un vero e proprio canovaccio, un documento sintetico che fissa alcuni principi esponendo il punto di partenza di questo nuovo processo; il Piano infatti, non vuole essere considerato come prodotto>>.
L’Amministrazione provinciale per la Giuffrida, non si è prefissata la creazione di un pacchetto preconfenzionato ma di avviare un processo cui risulta necessario la collaborazione e la condivisione di numerosi soggetti possibili, non solo quelli istituzionali che, naturalmente sono fondamentali per la riuscita del percorso; perciò, è estremamente essenziale la partecipazione fattiva e attiva di altri soggetti sociali, portatori di interessi in tutti i campi <<E’ rilevante- ha proseguito- che, in questa fase di passaggio 2013- 2014, il territorio provinciale si doti di uno strumento strategico per la costituzione della Città Metropolitana>>.
Una fase, in cui prevarranno cambiamenti a partire dalla gestione dei fondi strutturali 2014/2020 che richiederà un impegno notevole, soprattutto degli Enti locali per il loro accesso.
Alla base del Piano Strategico dunque, per promuovere le competenze attribuite all’entità metropolitana che si viene a creare e per organizzare risorse territoriali ed economiche occorre:
-“la dimensione metropolitana come livello minimo di riferimento per la definizione delle politiche;
–il Piano come strumento operativo per garantire integrazioni e sinergie fra le politiche;
-assetto strategico con azioni focalizzate e territorializzate per non disperdere risorse importanti e fare massa critica;
-il coinvolgimento operativo responsabile degli attori e la fattibilità economica delle scelte previste;
-la previsione di un processo continuo che, includa il monitoraggio degli effetti delle azioni al fine di apportare le necessarie correzioni di rotta”.
La Città Metropolitana, a detta del tecnico Giuffrida, esigerà uno strumento complesso, quale il Piano Strategico che, non è uno strumento di pianificazione tradizionale o di sola programmazione ma ambito privilegiato per la determinazione delle scelte di sviluppo del breve e medio periodo e per un lavoro coordinato e partecipato sui progetti che scaturiranno con responsabilità chiare e condivise fra attori e processi valutativi adeguati.
Cinque, saranno invece gli ambiti di azione, ovvero le macroareee cui opererà prioritariamente il Piano: Ambiente, Sistemi culturali e identità; Dinamiche insediative, territorio, mobilità; Sistemi produttivi, innovazione e sviluppo locale; Qualità della vita, equità sociale e occupazione; Governance territoriale e assetto strategico.
Le suddette macroaree si concretizzeranno come “Focus group”, che rappresentano gruppi di lavoro tematici che dovranno produrre non solo idee ma anche accordi, assunzioni di responsabilità e percorsi di realizzabilità.
Al momento attuale, è possibile prevedere 4 fasi del processo per la definizione del PSCM: la prima è la “Definizione del Manifesto e la sua approvazione”, (avvenuta in Giunta provinciale), fase in cui emerge il sistema delle consultazioni territoriali e della partecipazione rilevante per condividere i contenuti del Manifesto e delle macroaree : “In tal senso- ha rimarcato Maria Giuffrida- si individua una prima struttura di chi intende portare avanti questa idea, lavorando insieme. La seconda fase invece, che subentrerà immediatamente dopo, è la costituzione del Forum del Piano Strategico, luogo dello scambio della condivisione di documenti, idee e proposte; da qui, i Focus group, tavoli di lavoro che dovranno produrre in una prima battuta, quali le risorse su cui lavorarare, su cui vale la pena provvedere per la valorizzazione per avviarne uno sviluppo. I Focus group dovranno elaborare sulla base dell’individuazione di queste risorse, un’analisi dei punti di forza e debolezza per poi disegnare quale sarà la visione del nostro territorio da qui a 5 anni. Terza fase, è il “Progetto Strategico” nella quale il Forum definisce e seleziona gli obiettivi e le azioni strategiche attraverso la condivisione e la fattibilità economico-finanziaria e operativa. L’ultima e quarta fase, consiste nell’approvazione del Piano Strategico Città Metropolitana e recepimento di tutti gli attori del Forum>>.
Per Vincenzo Loiero, presidente del CdA di Locride Ambiente, ci sono tutte le condizioni per integrare il PSCM alla Locride, uno dei territori più emarginati della Provincia che, qualora non si riuscisse ad entrare nel meccanismo di questa nuova dimensione, rischierebbe il totale abbandono.
Per cui sarà opportuno e per Loiero e per Imperitura, presidente dell’assemblea di AssoComuni della Locride, valutare e ponderare con attenzione un progetto che dovrà essere condiviso con le altre comunità locali.
Solo lavorando in sinergia infine, per il sindaco Giovanni Calabrese, si potrà riflettere come integrare il piano strategico della Locride con quello della Provincia, una tematica di un certo spessore che non mancherà di essere ulteriormente e dettagliatamente affrontata il prossimo 30 novembre.