di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Stavolta vox populi aveva ragione. L’indiscrezione trapelata fin dal pomeriggio di lunedì, riguardante la presunta incandidabilità del medico Raffaele Gennaro per via di una condanna risalente a trent’anni fa, è la causa che ha determinato la sospensione, ancora per altre 24-36 ore, delle operazioni propedeutiche alla proclamazione degli eletti dopo il voto del 17 e 18.
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Lo ha confermato il commissario straordinario Michele Albertini, affiancato dal presidente della commissione straordinaria Fausto Gianni e dal sindaco eletto (ma non ancora proclamato) Domenico Vestito, nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo questa mattina a palazzo di città.
A giocare questo “scherzetto” al candidato di “Libertà è partecipazione” è, in base a quanto dichiarato dal commissario Albertini, il contenuto dalla legge Severino «per la quale – ha detto Vestito – una persona che ha avuto condanne pregresse può, paradossalmente essere eletto in Parlamento e nominato ministro, ma non essere eletto consigliere comunale, anche se noi – ha proseguito il sindaco – non accetteremo questo genere di verdetto e siamo pronti a condurre una battaglia di principio davanti alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia Europea».
Ma non solo. La stessa normativa, recentemente entrata in vigore, prescrive che al momento della presentazione della lista i candidati presentino un’autocertificazione, lasciando alla fase della verifica da parte della sottocommissione elettorale e dell’adunata dei presidenti di seggio al momento che segue l’elezione e precede la proclamazione degli eletti.
Ora, come evidenziato nei video che seguono, prima di riaprire le schede elettorali (provvisoriamente custodite in Prefettura) bisognerà sciogliere questo nodo per un proclamazione che potrebbe slittare a domani pomeriggio o, al massimo, a venerdì mattina.
Qualora fosse sancita l’incandidabilità di Rarà Gennaro, si procederebbe alla surroga del primo dei non eletti della lista, ovvero Domenico Zavaglia. Il resto delle operazioni (di spoglio e di voto) è stato regolare, per come ha evidenziato lo stesso commissario Albertini.
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