R. & P.
Quanto sta accadendo in questi ultimi giorni nel nostro paese, che da sempre si è contraddistinto positivamente in termini di solidarietà e accoglienza nei confronti dei più deboli, rappresenta una delle pagine più vergognose dal punto di vista umanitario. La Cgil di Reggio Calabria – Locri insieme alla Cgil della Piana di Gioia Tauro, rifiutandosi di accettare che il Mediterraneo possa trasformarsi per dissennata scelta del governo italiano in una fossa comune e in un teatro in cui va in scena la negazione dei più elementari diritti umani, hanno deciso di organizzare per venerdì 15 alle ore 9:30 un sit-in di protesta presso la Prefettura di Reggio Calabria al fine di sensibilizzare il governo in carica rispetto alle scelte scellerate prese dal Ministro degli Interni Salvini.
La Cgil – dichiara Celeste Logiacco, segretario generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro – esprime il proprio dissenso nei confronti dell’Esecutivo e chiama a raccolta quanti ritengono che 629 persone, uomini, donne e bambini – già probabilmente vittime di violenze durante il loro lungo viaggio dal continente africano – non possano essere respinti come fossero merce contaminata. Salvare vite umane e accogliere chi fugge dalle guerre, dalla fame, dalla violenza e dalla miseria, qualunque sia la sua origine e il colore della sua pelle, sono doveri che vanno anteposti a qualsiasi strategia di governo. Inoltre nel ribadire nuovamente la nostra condanna verso la vile uccisione di Sacko Soumaila manifestiamo serie preoccupazioni per l’accrescere di violenze inaudite alimentate da un clima esasperato sempre più dedito all’odio. ”
“Al netto delle probabili responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani nei confronti dei migranti presenti sulla nave Aquarius – afferma il segretario generale della Cgil di Reggio Calabria – Locri Gregorio Pititto – la Cgil trova eticamente vergognoso che si scarichi su tutti questi innocenti il peso delle politiche razziste del nostro Paese, mai emerse in modo così atroce nella storia repubblicana. L’indignazione deve essere comune e gli italiani hanno il dovere di dimostrarsi migliori di chi oggi li governa, fermando questa pericolosa deriva xenofoba che nulla ha a che fare con la necessità espressa dal governo di ricontrattare le condizioni del Regolamento di Dublino. Chiudere i porti, invece, è un atto da barbari. Per tutte queste ragioni – conclude il segretario generale Pititto – ci schieriamo al fianco dei sindaci, fra cui il primo cittadino reggino Giuseppe Falcomatà, che hanno tempestivamente manifestato il proprio sdegno dichiarando la disponibilità ad accogliere i migranti, nella convinzione che la storia dell’Italia, fatta di inclusione e solidarietà, non possa essere calpestata da due ministri della Repubblica, che solo qualche giorno fa hanno giurato sulla Carta costituzionale”.
I Segretari Generali
Gregorio Pititto
Celeste Logiacco