di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – Quadri, soprammobili e oggetti in argilla. Tutti di pregevole fattura, che compongono una vera e propria galleria d’arte allestita in uno dei palazzi più belli della Locride. E’ il frutto dei lavori realizzati da 41 detenuti della casa circondariale di Locri, coinvolti in un progetto realizzato dalla Zefiro Art, col patrocinio del Comune di Gioiosa Ionica e il sostegno della direttrice del carcere Patrizia Delfino.
Le opere sono state presentate, unitamente alle valutazioni complessive sul progetto, ieri mattina a palazzo Amaduri di Gioiosa Ionica.
Preceduta dalla proiezione di un video in cui alcuni detenuti-artisti hanno spiegato le motivazioni che li hanno spinti a realizzare le loro opere, la mattinata è iniziata coi saluti del sindaco Salvatore Fuda, che ha spiegato, tra l’altro, che “Il reinserimento sociale dei detenuti è un affare della comunità, e sono lieto di ammirare queste opere qui stamattina, visto che palazzo Amaduri ospita un laboratorio di ceramica”.
La presidente di Zefiro Art Carmela Salvatore (che ha curato ripresa e montaggio del video proiettato all’inizio) ha esposto il progetto dal punto di vista tecnico, spiegando soprattutto che “Il legame con la terra è indissolubile. Ecco perché abbiamo chiesto ai detenuti di procurarsi un pezzo di argilla della propria terra”.
La psicologa Lorena Bruzzese ha spiegato il progetto dal punto di vista psicopedagogico, incentrando il suo intervento sul c.s. “Art counseling”, mentre la direttrice del carcere di Locri Patrizia Delfino, dopo aver ricordato i tanti lavori compiuti dai detenuti della casa circondariale, ha rimarcato come “Il messaggio di fondo delle opere realizzate è il rifiuto alla violenza di genere” di quelle che la funzionaria dell’Uepe di Reggio Calabria (e direttrice del carcere di Laureana di Borrello) Angela Marcello ha definito “Professionalità e doti artistiche nascoste che scopriamo tra i detenuti e che siamo lieti di realizzare nonostante le difficoltà dovute alla carenza di risorse da parte del Ministero”.
Il presidente del Tribunale di Locri Rodolfo Palermo ha concluso l’incontro ricordando alcuni progetti realizzati a palazzo di Giustizia con l’utilizzo dei detenuti “Come quello denominato – ha detto – “i colori della legalità” grazie al quale sono stati tinteggiati gli interni del tribunale penale” e la ricostruzione del campo sportivo di San Luca, con due detenuti che indossarono la maglia della nazionale magistrati nella partita giocata lì contro la nazionale cantanti. “Queste iniziative – ha concluso Palermo – fanno emergere la parte buona in ognuno di noi e le tante qualità di chi, pur avendo sbagliato, ha tutto il diritto di recuperare”.