di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Primo vero giorno da sindaco per Domenico Vestito dopo la proclamazione degli eletti in Consiglio avvenuta venerdì pomeriggio.
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Il primo cittadino e gli altri amministratori freschi di elezione hanno incontrato i dipendenti e i dirigenti comunali e, a margine, hanno anche tenuto una riunione di maggioranza per discutere dei criteri in virtù dei quali verranno nominati i quattro nuovi assessori (compreso il vicesindaco) e verrà indicato il nome del presidente del civico consesso.
Le nomine del nuovo esecutivo, come ha riferito il sindaco a Lente Locale, dovrebbero arrivare a metà settimana, mentre per quanto attiene alla convocazione del primo consiglio comunale, dovrebbe arrivare intorno al 10 dicembre.
«C’è grande armonia nel gruppo – ha assicurato Domenico Vestito – e abbiamo discusso insieme dei criteri da adottare per le nomine senza problemi. Il punto – ha proseguito il primo cittadino – è che ci sono alcune priorità amministrative che vengono ancora prima dell’ufficializzazione della nuova giunta e riguardano la nomina del responsabile dell’area amministrativa e del segretario comunale “a scavalco”».
Insomma, ancora un paio di giorni di pazienza e poi conosceremo i nomi dei nuovi assessori e le relative deleghe, col sindaco che ha altresì garantito che la mancata proclamazione (e quindi la mancata elezione) di Rarà Gennaro per le note vicende legate alla sua incandidabilità non cambierà i criteri generali di nomina degli assessori, primo tra tutti il ricorso esclusivo ai consiglieri eletti, senza nomine esterne.
E allora, viste le ovvie ragioni di riservatezza che, comprensibilmente, inducono un sindaco appena eletto a non scoprire le carte subito, proviamo a immaginare noi due criteri generali e prioritari: il numero di voti di preferenza dei singoli consiglieri e gli equilibri tra i due “pilastri” della coalizione, ovvero il “Comitato cittadino per la vivibilità di Marina di Gioiosa Ionica” e il “Comitato giovanile O’strakon”, fermo restando che già in campagna elettorale Vestito aveva preannunciato che avrebbe tenuto per sé le deleghe al Bilancio e al Personale. Azzardiamo e diciamo che potrebbe tenere anche la delega ai Lavori Pubblici. Vedremo.
E così, le previsioni che avevamo fatto sette giorni fa dopo l’elezione del sindaco e dei nuovi consiglieri, vanno aggiornate a seguito della mancata elezione di Rarà Gennaro che avevamo immaginato, a caldo, come componente imprescindibile del nuovo esecutivo.
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Se prevale il criterio delle preferenze ottenute, la giovane Loredana Femia rimane in pole position. Con i suoi 25 anni d’età è la più giovane dell’intero Consiglio, ma 544 voti di preferenza sono tantissimi. Forse, secondo taluni, è troppo giovane per rivestire un ruolo di tale responsabilità ma il senso di equilibrio e la correttezza istituzionale di sicuro non le difettano e poi, in zona, c’è un precedente a suo favore, ovvero, quello di Federica Roccisano a Caulonia, presidente del civico consesso a soli 24 anni.
L’alternativa più credibile potrebbe essere Maria Elena Loschiavo, anche lei dotata di equilibrio e correttezza, sebbene la riteniamo in corsa anche per il ruolo di vicesindaco con delega a Pubblica Istruzione e Cultura.
L’outsider, invece, potrebbe essere Annamaria Albanese.
LA GIUNTA
Secondo il criterio dei pesi e contrappesi, dei “checks and balances” tanto in voga dai tempi del costituzionalismo americano di fine ‘700, se la presidenza del consiglio comunale va a un consigliere di “O’Strakon”, il ruolo di vicesindaco va a uno di “Comitato cittadino per la vivibilità”.
E noi immaginiamo una donna a vicesindaco, da scegliere tra la Femia e la Loschiavo, con la Albanese come outsider.
Il nostro modesto intuito, al momento, ci porta a immaginare Francesco Lupis assessore all’Urbanistica e all’Ambiente, Giuseppe Coluccio assessore allo Sport, Spettacolo, Politiche Giovanili, Annamaria Albanese alle Politiche Sociali e Protezione Civile, col quarto nome che si gioca tra Loredana Femia e Maria Elena Loschiavo, in base al criterio “negativo-residuale” rispetto alla carica di presidente del consiglio comunale. In pratica, chi delle due non farà il presidente del civico consesso (secondo noi qualche chance in più ce l’ha la Femia) farà l’assessore, magari all’Urbanistica con la delega ai Lavori Pubblici che passerebbe a Lupis.
C’avremo azzeccato? Ancora 48 ore di pazienza (o giù di lì) per scoprirlo.