di Gianluca Albanese
SIDERNO – Sono oltre settecento i firmatari di una lettera indirizzata alla Commissione Straordinaria del Comune di Siderno, al Procuratore della Repubblica di Locri, alla D.D.A. di Reggio Calabria, al N.O.E. dei Carabinieri, all’Arpacal, al responsabile dell’Ufficio Igiene e malattie preventive dell’Asp, ai Vigili del Fuoco e al capo dipartimento della ProCiv, in cui chiedono lumi sulle emissioni di una fabbrica di additivi chimici sita nella zona industriale.
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L’area, che nei decenni passati era già stata teatro delle battaglie dell’allora Comitato Ecologico Pantanizzi contro le emissioni nell’aria della fabbrica chimica “BP” risente spesso, secondo quanto scritto dai sottoscrittori della lettera, dei miasmi che sarebbero prodotti dalla lavorazione delle sostanze chimiche. Ecco perché oltre settecento cittadini chiedono lumi alle autorità competenti, tesi a fugare i dubbi sull’eventuali tossicità delle sostanze lavorate e delle esalazioni prodotte.
Questo è il testo integrale della lettera:
“I cittadini di Siderno, in particolare quelli residenti nella zona di Pantanizzi, sono fortemente preoccupati a causa del malessere olfattivo e dei possibili rischi per la salute a seguito della installazione di una azienda, la SIKA ITALIA SPA, ex AXIM ITALIA SpA, che lavora sostanze chimiche, situata nell’area della Calcementi Jonici Srl lungo la strada statale 106.
La lavorazione delle sostanze chimiche utilizzate dalla SIKA ITALIA SPA, al di là dei rischi per la salute, provoca la diffusione nell’aria di un fetore insopportabile, che penetra nelle abitazioni anche ad infissi chiusi e procura malesseri e bruciori.
Di nuovo a tantissime famiglie viene negato il DIRITTO ad una vita civile, serena e sana.
Urgono, pertanto, accertamenti rapidi e, nel frattempo, provvedimenti per impedire emissioni gassose nell’aria.
Ribadiamo, ovviamente, il diritto al lavoro (ancora più prezioso di questi tempi), ma ciò non deve tradursi in attentato alla salute, prevaricazione e lesione di sacrosanti princìpi.
Chiediamo, pertanto, che le Autorità in indirizzo si adoperino affinchè la suddetta azienda, non voluta altrove e fonte di malessere, venga rimossa dal luogo in cui è stata sconsideratamente collocata, con grave mancanza di assunzione di responsabilità da parte delle Autorità comunali, le quali non hanno tenuto in alcun conto che essa sarebbe stata posizionata in pieno centro abitato.
Nel frattempo, chiediamo un intervento immediato da parte delle Istituzioni onde conoscere :
a) Quale tipo di produzione è in essere.
b) Quali sostanze chimiche sono utilizzate e/o prodotte, e se detto impianto opera nel rispetto delle Leggi.
c) Dove vengono scaricate le acque reflue dei prodotti lavorati.
d) Dove un impianto del genere deve essere ubicato (di certo non in mezzo alle abitazioni!).
La Comunità sidernese non è più disposta ad accettare passivamente il ripetersi di situazioni che mettono in discussione il diritto sacrosanto di vivere in sicurezza e serenità.
Si resta in attesa di urgente riscontro”.