di Gianluca Albanese
RIACE – Inizia oggi il Riace in Festival, grande manifestazione internazionale dedicata ai temi delle migrazioni e delle culture locali e, in contemporanea, inizia una vivace protesta da parte del sindaco Mimmo Lucano contro l’esclusione della sua cittadina dai finanziamenti per i progetti di accoglienza.
Lucano ha affidato a un post su Facebook, ripreso da molti, tra cui la giornalista Tiziana Barillà, autrice del saggio “Mimì Capatosya” (2017, Fandango) il suo sfogo e le motivazioni che lo hanno indotto ad avviare questa clamorosa protesta.
Di seguito il post integrale:
«PROTESTO. Contro le ingiustizie che da circa due anni stiamo subendo come comunità di accoglienza. Riace è stata esclusa dal saldo Luglio-Dicembre 2017 (circa 650000 euro) e per il 2018 non è compresa tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre, nonostante tutte le attività siano state svolte e nessuna comunicazione è pervenuta della chiusura del progetto. È stato quindi accumulato un ingente debito con il personale, con i fornitori e con gli stessi rifugiati. Da aggiungere a questa incredibile situazione la vicenda dei cosiddetti CAS. Da Settembre 2016 il prefetto di Reggio Calabria con vari assurdi pretesti si è rifiutato e ancora si rifiuta di saldare il dovuto. Stiamo raggiungendo il punto di non ritorno. Se non ci sarà l’assegnazione programmata non solo finirà l’esperienza di Riace, ma saranno messi in strada 165 rifugiati; almeno 50 bambini, circa 80 operatori. Numerose attività commerciali che hanno fornito beni, prevalentemente alimentari, da più di un anno non si vedranno pagato il credito accumulato. L’economia di tutta la comunità, modello mondiale di accoglienza e integrazione, crollerà sotto un cumulo di macerie.
PROTESTO CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO, DI FASCISMO, DI DISCRIMINAZIONE E DI SFRUTTAMENTO
PER DIFENDERE LE PERSONE PIÙ DEBOLI QUELLI CHE NON CONTANO (PRATICAMENTE ZERO) , CATEGORIA A CUI SENTO CON ORGOGLIO DI APPARTENERE
DOMENICO LUCANO
(UN SINDACO RIBELLE)».