CATANZARO – 7 AGOSTO 2018. “Quella di Riace è una esperienza di
straordinario valore civile, un modello di accoglienza ed integrazione
che non può essere cancellato a colpi di burocrazia. Siamo seriamente
preoccupati che il definanziamento dei progetti Sprar metta a
repentaglio la sopravvivenza di una comunità che tra le vie e le case
abbandonate del borgo ha trovato un futuro, ripagando questa grande
opportunità con la vita che è tornata a pulsare in un borgo rimasto muto
e vuoto per troppo tempo”. E’ quanto afferma il presidente dell’Unione
delle Province calabresi, Enzo Bruno, che ieri pomeriggio si è recato a
Riace per esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco Domenico Lucano,
in sciopero della fame dal 2 agosto per protestare contro il mancato
trasferimento di fondi necessari al mantenimento del sistema di
protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
“Mimmo Lucano ha messo in pratica quella che è una vera e propria
filosofia dell’accoglienza fatta di concreta integrazione, partendo dal
rispetto e dalla solidarietà: un modello che poggia sui rapporti umani e
guarda ai migranti semplicemente come persone. Uomini, donne e bambini
in difficoltà da sostenere e che, nello stesso tempo, hanno saputo dare
tanto alla comunità che ha aperto le sue porte – afferma ancora il
presidente Bruno-. E’ quello che è successo a Riace dove gli ultimi del
mondo, senza casa e senza patria, hanno trovato il loro posto nel mondo,
contribuendo a far rinascere un borgo svuotato di residenti e
opportunità. I migranti di Mimì Lucano hanno rivitalizzato le vie e le
case di Riace recuperando l’artigianato locale, riaprendo i laboratori
di ceramica, rimettendo in funzione i telai, recuperando tradizioni che
richiamano valori e radici comuni, e nello stesso tempo innescano il
meccanismo virtuoso che incrementando il turismo porta economia. Ecco
che Riace è diventata meta di amministratori che vogliono approfondire
il miglior modello di integrazione possibile e nello stesso tempo è
capace di attrarre turisti e sostenitori. In questa straordinaria realtà
– riflette ancora Bruno – c’è la risposta a questa ostinata resistenza
burocratica del ministero dell’Interno all’erogazione dei fondi: il
modello Riace fa paura perché dimostra che un’altra accoglienza è
possibile e virtuosa. Le parole del sottosegretario Sibilia, che
confermano la posizione del vice premier Savini, descrivendo Riace come
‘un modello di business’ e quindi l’intenzione di non finanziare più lo
Sprar, sono davvero allarmanti per quello che rappresentano:
l’intenzione di spazzare quanto di buono è stato costruito ma sulla
pelle di oltre 200 persone, donne e bambini soprattutto, ma anche 80
operatori che a Riace lavorano. Non possiamo rimanere fermi davanti a
questa ingiustizia – conclude Bruno -. In queste ore sono in continuo
contatto con il presidente della Regione, Mario Oliverio, che segue con
attenzione la vicenda, ed è stato a Riace per tenere una conferenza
stampa con Lucano: siamo mobilitati perché stare vicino al sindaco
Lucano è un dovere civico. Deve restare alta l’attenzione per la
risoluzione positiva di quella che non è una semplice ‘vertenza aperta’
ma una questione umanitaria”.
Il presidente Bruno ha, infine, invitato Lucano a partecipare alla
giornata inaugurale di “Settembre al Parco”, evento storicizzato che si
terrà nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro nella
seconda decade di settembre, e aprirà i battenti con una iniziativa
dedicata all’accoglienza e contro il razzismo.
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