R. & P.
Secondo il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, la Giunta è l’organo di governo della città. La legislazione stabilisce che è composta dal Sindaco che la presiede e fissa il numero degli Assessori in relazione a quello degli abitanti del Comune. Si tratta di un organo collegiale che esprime le proprie decisioni attraverso l’adozione di deliberazioni e a cui spettano i compiti di gestione, l’attività di collaborazione con il Sindaco nell’attuazione degli indirizzi generali del Consiglio Comunale, nonché un’azione propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. La premessa, dunque, fa capire quanto sia importante il ruolo che una giunta comunale, degna di tale nome, è chiamata a svolgere nella vita di una comunità, e quanto sia fondamentale che tutte le funzioni che le sono attribuite vengano esercitate in maniera efficace e con competenza e trasparenza. Purtroppo, tutto questo non accade nella nostra città. Ripetutamente, in questi anni di malgoverno dell’attuale amministrazione Fuda, abbiamo lamentato un vuoto desolante, una totale inadeguatezza ed una assoluta incapacità di affrontare e risolvere le numerose e sempre più pressanti criticità che riguardano il nostro paese. Assistiamo, giorno dopo giorno, ad una lenta agonia che colpisce tutti i settori della cosa pubblica cittadina. Dalla viabilità confusa e sconclusionata gestita dell’Assessore Luigi Guttà, frutto di decisioni incomprensibili e clamorosi dietrofront; all’azione dell’Assessore al Turismo Ercole Macrì che ha portato Siderno, da quando si è insediata l’attuale governance, a diventare il luogo con meno appeal e attrattiva turistica del nostro comprensorio; grazie al discutibile lavoro dell’Assessore all’Ambiente e Vice Sindaco Anna Maria Romeo “godiamo”, nonostante una raccolta differenziata partita da tempo, di un paese sempre più sporco e degradato, in cui è totalmente assente la volontà di colpire l’evasione dei tributi e si moltiplicano quotidianamente le problematiche ambientali; le politiche sociali, con l’Assessore al ramo Cecilia Maria Gerace, risultano non pervenute. Un lavoro inconcludente, senza capo ne coda, che non ha lasciato sinora alcun segno tangibile. Impossibile, quindi, dare un giudizio sull’assoluto vuoto totale. Una riflessione più articolata merita l’attività svolta dall’Assessore con delega al Bilancio Giovanni Lanzafame. Durante il Consiglio Comunale del 28 Giugno scorso, quello per intenderci in cui l’attuale giunta aveva deciso di avallare il progetto di “Riqualificazione e ampliamento del Tennis Club di Siderno”, attraverso l’esproprio e l’adozione della variante urbanistica per la zona dell’ex Pastificio Cataldo e la conseguente realizzazione di un terzo campo da tennis, si è concretizzato ”il capolavoro” dell’Assessore al ramo, del Sindaco Pietro Fuda e dell’intera giunta comunale. I nostri consiglieri Pietro Sgarlato e Vincenzo De Leo, in quella sede, avevano contestato vivacemente la decisione, contraria a qualsiasi logica di sviluppo virtuoso e intelligente del nostro lungomare che prevedeva, tra l’altro, un investimento cospicuo di circa 730.000,00 euro (somme previste tra indennità di esproprio ed oneri vari). Sollecitati ripetutamente dal consigliere Pietro Sgarlato, né il Sindaco Fuda, né l’assessore Lanzafame, né il Segretario Generale Dott.ssa Antonia Criaco avevano chiarito come e dove sarebbero stati reperiti i fondi per la realizzazione delle opere, alimentando un clima di sospetto e di stupore generale. La realtà è che non esisteva alcuna copertura finanziaria di spesa a riguardo. Di fatto, il Programma Triennale delle OO.PP. 2018-2020, con la delibera di Giunta del 31/07/2018 è stato per l’ennesima volta modificato e le opere di “Riqualificazione e ampliamento Tennis Club – Siderno” per un importo di €. 726.692,15 e di “Realizzazione di una infrastruttura di connettività Wireless a larga banda e di un sistema di videosorveglianza del territorio comunale” per un importo di €. 574.000,00, posticipate al 2019, sempre ammesso che si trovi l’adeguata copertura finanziaria. La delibera di rettifica parla di mero errore materiale ma, lo stesso, appare stranamente “voluto” e, come spesso è successo in passato, è stato puntualmente evidenziato dai nostri consiglieri. Ci chiediamo poi, alla luce di questa rettifica, cosa succederà della delibera di Consiglio Comunale approvata il 28 giugno? A noi pare una situazione francamente inconcepibile che dimostra, ancora una volta, l’approssimazione ed il dilettantismo con cui viene gestita la cosa pubblica nonché l’assoluta inaffidabilità di questo gruppo dirigente. L’assessore Lanzafame ha una chiara responsabilità di ruolo ma, obiettivamente, quella maggiore spetta al Sindaco Pietro Fuda che si ostina a tenere in piedi un castello di carte di pessima qualità. Ci dispiace sinceramente dover ripetere, per l’ennesima volta, avevamo ragione noi; la cosa non ci consola assolutamente ma rappresenta, purtroppo, l’amara e tristissima realtà.