di Gianluca Albanese
SIDERNO – Cari militanti e simpatizzanti del Pd (e del centrosinistra in genere) della Locride, quest’anno cercate di preparare prima l’albero di Natale e il presepe: l’otto dicembre si vota per le primarie, con le quali verranno eletti sia il segretario nazionale che i delegati all’assemblea nazionale.
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Lo sappiamo, è cosa nota. Ma vale la pena compiere un’analisi preliminare sulle candidature presentate dai tre aspiranti successori di Guglielmo Epifani per l’assemblea nazionale. E’ il punto d’incontro tra il partito nazionale e il territorio, l’espressione non solo del suo radicamento, ma dei futuri assetti della rappresentatività dei singoli comprensori nella massima assise del partito.
PIPPO CIVATI
Dai più è considerato l’outsider. Un terzo incomodo che potrebbe rappresentare una mina vagante. Quello ritenuto più “a sinistra” che magari non parte favorito ma che potrebbe raccogliere molti consensi tra chi di solito non vota per il Pd.
Ai telespettatori di Sky Tg24 non sarà sfuggito, nel corso del confronto a tre in diretta venerdì scorso in prima serata dall’X-Factor arena, l’endorsement del candidato lombardo a una figura di primo piano del Pd calabrese come l’ex sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta. Una mossa efficace quella di Civati, che si è tradotta in un gesto concreto, ovvero la candidatura al numero uno della lista del collegio Reggio-Vibo della stessa Lanzetta.
Insomma, l’ex primo cittadino di Monasterace appare in posizione eleggibile, mentre solo un exploit per ora non preventivato di Civati darebbe la possibilità al sidernese Silvio Frascà l’elezione, visto che occupa la posizione numero 4 della lista.
In ogni caso, l’attenzione dei civatiani verso le candidature locridee c’è stata.
MATTEO RENZI
Pochissime ore fa abbiamo dato notizia, nell’articolo della nostra Emanuela Alvaro, della conferenza stampa in cui è stata presentata la candidatura della giovane locrese Teresa Celestino al numero 4 della lista. Una posizione, che, secondo le previsioni della vigilia, le garantirebbe l’elezione all’assemblea nazionale visto che il sindaco di Firenze dovrebbe prendere dai 4 ai 5 seggi nel collegio.
Oggi pomeriggio a Locri erano tutti per Teresa e Teresa per tutti. La giovane esponente di LocRinasce che un mese fa ha aderito al movimento pro Renzi ha messo d’accordo tutti i renziani della Locride, dalla zona Sud a quella Nord del comprensorio.
Ma se tutti i maggiorenti tra i sostenitori del “rottamatore” sono d’accordo, chi gongola – letteralmente – è colui che appare come il vero regista dell’operazione, ovvero Pino Mammoliti. L’avvocato ha riportato una propria concittadina a una candidatura nei posti che contano e, se dovessero essere rispettate le previsioni della vigilia, la Celestino prenderebbe il posto, nel Gotha del Pd, dell’avversaria politica storica di Pino Mammoliti, ovvero l’ex parlamentare Maria Grazia Laganà.
Mammoliti, ancora euforico dopo la presentazione della candidatura, ricorre, come sua consuetudine, a metafore da poeta per dire che «Teresa Celestino è la nuova icona del movimento pro Renzi della Locride. Proviene dall’associazionismo cattolico della quale è una delle migliori espressioni nel comprensorio e la sua parabola è tipica del percorso politico di chi, pur di rimanere fedele ai principi di dignità e moralità, per anni si è tenuta lontana da una politica attiva nella quale non si riconosceva. Ora, invece – ha proseguito Mammoliti – grazie soprattutto al vento di rinnovamento della classe dirigente voluto da Matteo Renzi, ha deciso di cimentarsi in prima persona, e come lei tante ex solitudini della politica che ora stanno trasformandosi in una meravigliosa moltitudine».
GIANNI CUPERLO
E le candidature di esponenti locridei nella lista di colui che viene considerato l’erede naturale di Bersani? Non pervenute. Non ce ne sono, insomma. Il capolista, infatti, è una vecchia volpe della politica come il reggino Gigi Meduri, mentre l’altro candidato della provincia è Nino Costantino.
Sia ben chiaro: non vogliamo lasciare intendere che la mancata candidatura di locridei sia un segnale di scarsa attenzione verso questo territorio, ce ne guarderemmo bene.
Semmai sono stati gli elettori locridei del “correntone” capeggiato da Bersani l’anno scorso e da Cuperlo adesso a dimostrare, nelle varie consultazioni interne al partito, di votare il candidato (e la lista) indipendentemente dalla presenza o meno in lista di candidati del comprensorio.
Un esempio? Il consenso plebiscitario per la veterana Rosy Bindi alle primarie dello scorso anno, a scapito di candidati giovani (e donne) del comprensorio, come Cristina Commisso di Marina di Gioiosa Ionica ed Elisabetta Cannizzaro di Caulonia.
Dunque, è lecito pensare che chi ha materialmente redatto le liste ha pensato che la rappresentatività di questo territorio nell’assemblea nazionale non sia una questione prioritaria.
Dunque, scontata l’elezione di Meduri, un’eventuale maggioranza di Cuperlo e della sua lista darebbe grandi chance di elezione a Costantino. Due reggini, dunque.
Come sempre, però, saranno gli elettori a decidere. Si vota domenica prossima e noi di Lente Locale, come sempre, seguiremo in diretta lo spoglio dai principali centri del comprensorio.
Le analisi, quelle definitive, le faremo dopo l’esito delle urne.