di Gianluca Albanese
SIDERNO – Incontreranno militanti del Pd e sostenitori della mozione congressuale che fa capo a Pippo Civati in un doppio appuntamento in agenda per domani: alle 17 nella sede del circolo Pd di Siderno e alle 19 in quella di Gioiosa Ionica, laddove la mozione viene sostenuta, tra gli altri, da Antonio Larosa.
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Sono i candidati della lista pro Civati che concorre al rinnovo dell’assemblea nazionale del partito.
Uno di loro è il sidernese Silvio Frascà (nella foto), che ripercorre insieme a noi le tappe fondamentali di avvicinamento all’appuntamento elettorale di domenica per spiegare anzitutto che «Ci siamo aggregati spontaneamente intorno ai contenuti di una mozione congressuale che usa parole come lavoro, uguaglianza, salario minimo garantito e in cui ci si pone con chiarezza in antitesi a qualsiasi ipotesi di governo delle larghe intese». Ma non solo «Altre mozioni – il riferimento è a quella di Renzi… – indicano come prioritari gli obiettivi del futuro governo, mentre la nostra rispecchia l’essenza stessa del ruolo del segretario di un grande partito: pensare prima al Pd, alla sua riorganizzazione interna, al rinnovamento reale della classe dirigente e del metodo del suo agire politico e il fatto che la lista dei candidati all’assemblea nazionale sia stata composta in loco e non dall’alto, rispettando dei criteri oggettivi e condivisi, sta a dimostrarlo».
Dunque, la mozione Civati si presenta come espressione delle scelte del territorio; oltre al nucleo sidernese (composto da Frascà, dall’ex segretario cittadino Ds Franco Lombardo e da Domenico Veltre), ci sono strutture simili a Gioia Tauro, Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Brancaleone, che fanno capo al coordinamento provinciale retto dal polistenese Marco Parlato «e che – ha spiegato Silvio Frascà – hanno concorso alla formazione di una lista espressione del territorio del nostro collegio, ovvero le province di Reggio e Vibo».
Una lista espressione di una mozione che secondo Frascà «Non intende coalizzarsi contro alcuno, men che meno nasce in contrapposizione alla mozione Cuperlo, ma racchiude un’idea di partito con una chiara identità di sinistra. Un partito – ha proseguito – che a livello regionale ha bisogno di maggiore serenità dopo un lungo periodo di commissariamento e al cui rinnovamento vogliamo concorrere anche noi che siamo nuovi della politica attiva (tranne Lombardo) e lontani geograficamente dai centri di potere, lasciando che siano gli elettori a decidere.
Anche se – ha concluso – non tutti siamo giovani anagraficamente, vogliamo rappresentare le istanze di cambiamento che arrivano da chi, nella società, vuole un partito diverso, vuole dei punti di riferimento precisi, magari superando quella confusione nell’elettorato causata da un Pd spesso vittima di un ventaglio di proposte politiche al suo interno troppo ampio, e che difficilmente riesce a tradursi in un’azione coerente in Parlamento».