di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il Comune di Siderno è in dissesto. La notizia, che dovrebbe essere comunicata ufficialmente nella giornata di domani, è stata già anticipata ai dipendenti comunali.
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Dunque, ogni sforzo compiuto dalla commissione straordinaria attualmente a capo dell’Ente e dal suo predecessore commissario Luca Rotondi si è rivelato vano.
Troppa infatti, l’entità dei debiti accumulata nel corso degli ultimi decenni, quasi completamente costituita dalle obbligazioni contro Falletti, con la Sorical e con l’allora Ufficio del Commissario per l’Emergenza Rifiuti.
Mancherebbero all’appello 18 milioni di euro, quelli che, per intenderci, fanno la differenza e impediscono di approvare in parità il bilancio di previsione 2013.
Bisognerà valutare, ora, quelli che saranno gli effetti pratici della decisione, specie riguardo all’erogazione dei servizi essenziali e alla puntuale corresponsione degli stipendi ai dipendenti.
Di certo, s’insedierà una commissione ad hoc che avrà come oggetto la gestione del periodo che si chiude al 31/12/2012 (una sorta di “curatore fallimentare”, dunque…), mentre l’ordinaria amministrazione dal I gennaio 2013 in poi continuerà ad essere gestita dall’attuale triade commissariale.
Con tutti i dubbi sul futuro del Comune di Siderno, rimane una piccola, parziale e platonica consolazione: il prossimo sindaco che sarà eletto non dovrà farsi carico di un pesante fardello costituito da questi importanti debiti pregressi.
Ci si augura solo che la sofferta decisione non dia la stura a fenomeni di sciacallaggio politico in cui il dissesto dell’Ente diviene strumento di lotta partitica. Sia perché pensare al futuro della comunità è un’attività più utile e gratificante che cercare responsabilità pregresse e sia perché non vorremmo essere al posto di chi davanti ai sindaci del passato dovesse mai dire «Chi è senza peccato, scagli la prima pietra». Rischieremmo, infatti, di essere lapidati.