di Gianluca Albanese
LOCRI – I rappresentanti delle associazioni e dei comitati che da più di un anno chiedono a gran voce l’istituzione di un registro dei tumori nella nostra regione, sono stati auditi, martedì 3, dalla III commissione in consiglio regionale (Sanità) presieduta da Salvatore Pacenza.
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L’evento può definirsi storico in quanto per la prima volta ha annullato le distanze tra società civile e politica, consentendo alle numerose voci del territorio presenti in Aula, di poter esprimere le loro preoccupazioni e le loro proposte, affinché si addivenga ad una azione omogenea su tutto il territorio calabrese sul tema del Registro Tumori e la seduta ha rivestito particolare importanza anche per il raggruppamento di tutte le associazioni di categoria.
Questo strumento statistico è di fondamentale importanza per comprendere l’incidenza, per popolazione e territorio, dell’epidemiologia tumorale, affinché si possa risalire alle cause patologiche, all’individuazione degli agenti cancerogeni, nonché per poter consentire alle strutture sanitarie l’avvio di campagne di prevenzione mirate. Si spera davvero che la seduta possa servire a sbloccare l’attività del Registro Tumori della Provincia di Reggio Calabria.
L’attivista locrese Angelo Rossino (nella foto ritratta in un incontro del mese di febbraio), promotore della neo costituenda Associazione Regionale “Articolo32Calabria” e presente all’audizione di martedì, ha particolarmente apprezzato la sensibilità del Presidente della III* Commissione Regionale Sanità, Salvatore Pacenza, per aver accolto l’istanza rivoltagli dal consigliere regionale Giuseppe Giordano – al quale il Rossino rinnova i suoi personali sensi di stima per la lodevole iniziativa – di convocare in tempi brevi ed audire tutte le associazioni di categoria dallo stesso segnalategli.
«Ulteriore plauso – ha dichiarato Rossino a Lente Locale – merita il presidente Pacenza per aver accolto la proposta della Rappresentante del Comitato Cosentino “Natale De Grazia”, di istituire c/o la III* Commissione un tavolo permanente di confronto costituito anche dai rappresentanti delle associazioni».
Rossino conclude con la rinvigorita speranza di poter adeguare gli standard sanitari calabresi al resto d’Italia, vista la dimostrata disponibilità delle istituzioni regionali calabresi al fine di iniziare a parlare in ambiti molto più ampi di questo tema che per molto tempo è stato sottovalutato.