di Emanuela Alvaro
LOCRI – Si attendeva qualche atto relativo ai dipendenti comunali di Locri e questo c’è stato. Con la delibera di giunta comunale numero 71 si è avviato il “Collocamento in soprannumero di personale in prepensionamento”, dal prossimo primo gennaio fino al 2016.
La previsione fatta considera sei dipendenti di categoria A; quattro di categoria B; dodici di categoria C; nove di categoria D. Ovviamente tra questi molti nomi storici del Comune di Locri.
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Dopo la riunione del 18 novembre scorso che, l’assessore al personale, Raffaele Sainato, il segretario comunale Caterina Capria, il responsabile del personale Teresa Anna Naimo e, in corso della stessa, il sindaco Giovanni Calabrese, hanno avuto con i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e gli Rsu, si è deliberato di dare atto che l’Ente relativamente al “ricorso al piano di riequilibrio finanziario pluriennale, l’eccedenza di personale per ragioni funzionali, ragioni finanziarie oggettivamente rilevabili nascenti dalla necessità di ridurre la spesa del personale e l’esistenza di personale in possesso dei requisiti per la pensione di anzianità” ha come intendimento quello di far ricorso allo strumento del prepensionamento in riferimento alla vigente normativa in materia.
In base ha questa decisione sono state approvate le graduatorie dei dipendenti interessati al prepensionamento, predisposte “in ordine decrescente per il personale di ruolo dell’Ente, distintamente per categorie e sulla scorta dei criteri per anzianità contributiva e requisiti anagrafici e sulla base del regime delle presumibili decorrenze previste dalla disciplina stessa fino al 2016”.
Una decisione che sarà costata non poco all’assessore Sainato artefice, durante l’amministrazione guidata dall’allora primo cittadino Francesco Macrì e sempre nello stesso ruolo, della stabilizzazione, sulla quale si è argomentato non poco, degli oltre quaranta precari in forza al Comune di Locri.
Il ricorso allo strumento del prepensionamento è stato dettato dalla decisione presa a dicembre scorso dal commissario straordinario a quel tempo amministratore dell’Ente, Francesca Crea, di avvalersi della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Decisione questa che ha comportato tutta una serie di “manovre” per rientrare negli anni dalla situazione di criticità.
Con delibera numero 42 dell’aprile 2013, poco prima che venisse eletto l’attuale esecutivo, che a luglio con un atto di giunta la revocò, il commissario straordinario aveva proposto la modifica della dotazione organica del personale, attraverso la quale si era dato l’indirizzo ai fini della rideterminazione, approvando uno schema di rimodulazione dell’organico. Un provvedimento questo del commissario straordinario che, come anche sottolineato nella delibera di giunta, ha contribuito “in maniera significativa a ridurre lo squilibrio di parte corrente del bilancio del Comune di Locri, per la spesa relativa al personale, oltre a fornire congrue risposte ad alcuni dei rilievi formulati ed indicati nelle pronunce della Corte dei Conti, dell’Ispettorato generale dei servizi di finanza e del Ministero dell’economia e della finanza”.
Il commissario Crea ha avviato tutta la procedura per giungere a questa rimodulazione considerando che, in base all’articolo 259 comma 6 del Testo unico degli enti locali, il rapporto è di un dipendente ogni 122 abitanti e quindi, su 125 unità in servizio, la previsione massima di dotazione organica per Locri sarebbe stata di 105 unità lavorative. Di fatto poi risultati 102.
Ora il decreto legge 101 del 31 agosto scorso, divenuto legge ad ottobre, in materia di razionalizzazione delle Pubbliche amministrazioni, interviene sui prepensionamenti, indicando la direzione da seguire. Nell’articolo 2 si evidenzia che, per i dipendenti pubblici in soprannumero, trova applicazione la disciplina pensionistica vigente prima della riforma Fornero. In base anche alla “spending rewiev” è il 31 dicembre 2016 il termine ultimo per la maturazione dei requisiti pensionistici. Mentre è stata prevista per il 31 dicembre di quest’anno la previsione, così come ha fatto il Comune di Locri, delle cessazioni di personale in servizio per verificare i tempi di riassorbimento delle posizioni soprannumerarie.