SIDERNO – L’era Ammendolia è finita. La prima mozione d’ordine presentata dal nuovo comitato esecutivo di AssoComuni, attualmente in corso al palazzo municipale di Siderno riguarda la riservatezza delle sue sedute, aperte alla stampa e a soggetti terzi soltanto nei primi minuti della riunione mentre poi, su invito del neo presidente Strangio accolto dal resto dell’esecutivo dei sindaci, i lavori proseguono in via riservata, in netta discontinuità con quanto avveniva quando il presidente del comitato esecutivo era Ilario Ammendolia, quando le riunioni erano aperte, anche e soprattutto alla stampa. Ma tant’è. La fase operativa della seduta d’insediamento del nuovo comitato è appena iniziata e, in attesa del comunicato stampa che il comitato diramerà a fine riunione, diamo conto di quanto accaduto nello stralcio iniziale, quello, per intenderci, in cui la seduta è stata aperta agli organi di stampa. Ovviamente ha aperto i lavori il nuovo presidente Giuseppe Strangio, sindaco di Sant’Agata del Bianco che ha rivolto anzitutto «Ringraziamenti doverosi per la manifestazione di serietà data dall’assemblea in occasione della mia elezione, mostrando di saper superare le diversità emerse in precedenza. A scanso di equivoci, devo dire che il sindaco Mittiga è assente giustificato per impegni professionali. Oggi inizia un biennio nuovo e dobbiamo darci innanzitutto una mozione d’ordine. La stampa o soggetti terzi assisteranno cinque minuti e poi ci riuniremo in maniera riservata per poi fare un comunicato stampa con la posizione ufficiale del comitato». Non è mancata qualche considerazione sul suo ruolo: «Il presidente – ha detto Strangio – non fa altro che ascoltare i “mal di pancia” che emergono e portarli in questo tavolo. Partecipazione, coordinamento e collaborazione di tutti saranno le nostre parole d’ordine». Quindi, una riflessione sui comuni con pochi abitanti, come quello di cui è sindaco «Il 90% dei Comuni locridei – ha ricordato il presidente del Comitato – è a rischio soppressione. Diamo voce anzitutto ai piccoli comuni, complice la situazione di grave debolezza dei Comuni più grandi che sono commissariati. Tutto questo ci deve fare riflettere ancora di più e dare contenuti a quella che è la nostra proposta e manifestare serietà e non lamentarci quando viene toccata la singola e individuale esigenza ma bisogna guardare all’intero territorio. Organizzazione elastica e riunioni frequenti sono i primi punti operativi. Altra questione è quella relativa ad incarichi specifici su determinate materie in modo da avere un ruolo preciso per ognuno di noi. Ora – ha concluso Strangio nella sua relazione introduttiva – ci determineremo sui singoli punti senza fare polemiche e senza dare fuoco alle ceneri». E poi «Una cosa va messa in chiaro: bisogna distinguere le competenze per capire di quali istituzioni sono le responsabilità. Non faremo sconti ad alcuno, che sia la Provincia, la Regione. Proseguiamo a porte chiuse perché è giusto parlarci in maniera schietta. Discutendo liberamente si ottengono i migliori risultati». Buona discussione libera, dunque.
GIANLUCA ALBANESE