DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DELLA PRO LOCO DI GIOIOSA IONICA
Il 14 dicembre 2013, nell’elegante sala per le “adunanze” di Palazzo Amaduri sede della Cultura, la Pro Loco Unpli di Gioiosa Jonica con il Patrocinio della Provincia di Reggio Calabria Assessorato alla Cultura, dell’Amministrazione Comunale (Assessorato alla Cultura) e dall’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) della Provincia di Reggio Calabria, presentano il volume intitolato “I diari di mio padre 1938-1946”.
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Le drammatiche avversità vissute da uno dei tanti soldati italiani (impegnati a difendere la Nazione), durante la seconda guerra mondiale, sono state trascritte in un libro. Gregorio Corigliano ha dato alle stampe il volume edito da Luigi Pellegrini Editore, con prefazione di Vittorio Zucconi, raccontando momenti “riservati della memoria” del padre Antonio (sottotenente dell’esercito italiano del 157/mo Fanteria Cirene) tra gli anni 1938 e 1946 in cui si viveva “l’odissea” della guerra.
L’evento, fortemente voluto e cercato dal direttivo del sodalizio turistico gioiosano, rientra negli “itineranti” programmi culturali che hanno arricchito l’anno 2013 in un percorso realizzato con rinnovato entusiasmo e riconosciuti consensi. L’opera scritta da Gregorio Corigliano, stimato giornalista professionista, già capo redattore della sede RAI di Cosenza, originario della provincia di Reggio Calabria (San Ferdinando di Rosarno), rappresenta la testimonianza reale delle “atrocità” subite dai nostri soldati in tempo di guerra e il padre del giornalista, Antonio Corigliano, è stato uno dei testimoni avendo anche subito la prigionia.
Sono gli anni più “bui e tristi” della storia e l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale ha ben poco di cui vantarsi. Il ricordo di quei tragici momenti deve essere continuamente riattualizzato: “L’onorare non può prescindere dal ricordare perché, in caso contrario, la mera ‘monumentalizzazione del ricordo’ potrebbe nel tempo trasformarsi attenuando il testamento spirituale del patrimonio morale che voleva e doveva tramandarsi”. (Ogni anno, infatti, si svolgono nei sacrari, raduni di associazioni d’arma e cerimonie commemorative con discorsi ufficiali di autorità politiche locali e nazionali, alla presenza di reparti militari armati, ed anche di reduci e di gruppi di rappresentanti delle diverse forze allora in campo).
Oggi grazie ad intellettuali come Gregorio Corigliano, che ha riscoperto e riletto quei diari lasciatigli dal padre quando lui era ancora ragazzino, si possono conoscere aspetti e testimonianze altrimenti sconosciuti. La sagacia di trascrivere i diari accuratamente scritti dal padre Antonio e lasciati come un “testamento” al figlio adolescente per essere ricordati (consapevolmente), facendo attenzione a non disperdere “l’utilità del dolore” (da una citazione di Sant’Agostino), a distanza di alcuni anni, ha avuto il giusto riconoscimento. Il sacrificio di quegli eroi ha lasciato per le future generazioni un “solco indelebile” pagato da molti a “caro prezzo”.
Questo libro è il racconto che emerge dagli otto anni di lontananza dalla Calabria e dal paese di Antonino Corigliano, tra guerra e prigionia, delle sue vicissitudini, comuni a tanti altri come lui in quel triste periodo. E così, a emergere, sono gli scampoli di vita di uno dei tanti ragazzi spediti prima in Libia per la colonizzazione della Cirenaica e poi piombati nel “risucchio” della sconfitta tra i reticolati di Yol (Kangra Valley), in India. Gregorio Corigliano ha ricevuto i manoscritti dal padre agli albori della sua fanciullezza tra i dodici/quindici anni per fargli sapere, quale e cosa era stata la sua vita.
Un racconto lungo: dal settembre del 1938 fino ai primi mesi del 1946, passando per la sconfitta del gennaio 1941 quando anche per il giovane ufficiale iniziò l’odissea della prigionia in India. Nella prefazione del libro, Vittorio Zucconi, editorialista di Repubblica dagli Stati Uniti e scrittore di successo, a dimostrazione di una vicenda che ha accomunato l’Italia dal Nord al Sud del Paese “evidenzia” il fatto che il sottotenente calabrese rivivere i suoi ricordi privati e personali. Zucconi rileva nel libro, il filo conduttore dell’appartenenza alla stessa storia vissuta nella diversità umana che le guerre cercano di mescolare e appiattire e consumare nello stesso crogiolo ma che non riescono mai ad annullare, che si tratti di deserti, steppe, caserme, tradotte, carri armati, campi di prigionia o nidi di mitragliatrici.
L’evento data la Sua importanza è patrocinato in prima persona dall’Assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronovo. L’autore ha voluto riservare alla Pro Loco di Gioiosa Jonica una particolarità importante. Per la prima volta in Calabria un libro sarà presentato anche in versione “Braille” per persone con disabilità visiva. All’importante iniziativa ha aderito l’editore Walter Pellegrini della casa Editrice “Luigi Pellegrini Editore”