di Gianluca Albanese (video di Enzo Lacopo)
LOCRI – Si sono ritrovati oggi a mezzogiorno nel piazzale che – almeno fino ad ora – ospita l’elisoccorso dell’ospedale di Locri, al fine di lanciare il loro grido d’allarme contro la paventata chiusura del servizio e preannunciare una serie di iniziative di protesta, di cui quella odierna costituisce solo il prologo.
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Stiamo parlando dei consiglieri comunali del gruppo di opposizione “Impegno e trasparenza-PD” Antonio Cavo, Nadia Cautela, Maria Davolos, Maria Antonella Gozzi e Pino Mammoliti che, insieme a una nutrita rappresentanza di attivisti del movimento pro Renzi, LocRinasce e Generazione Locri, questa mattina hanno incontrato gli organi di stampa a poche decine di metri dall’elicottero ritratto nella foto.
Il capogruppo Cavo, dopo aver riferito dell’iniziale disguido dovuto alla reazione alla loro presenza da parte dei tecnici della società che cura la manutenzione e la conduzione dell’elisoccorso, ha spiegato che «Gli stessi hanno compreso le nostre ragioni che sono quelle di illustrare il senso di una iniziativa che riteniamo utile per tutto il territorio», ricordando altresì che «La scorsa estate il nostro gruppo consiliare presentò una mozione per ottenere l’illuminazione della pista di atterraggio dell’elisoccorso, in modo da rendere tale servizio attivo anche in orari notturni. Ora – ha proseguito Cavo – senza una ragione tangibile, ci sentiamo dire che esiste la concreta possibilità che lo stesso venga tolto: un atto folle che segue la scia della spoliazione dell’ospedale, in controtendenza anche rispetto alle recenti dichiarazioni rese in un convegno sulla Sanità che ha avuto luogo a Locri, durante il quale i consiglieri regionali di maggioranza Crinò e Imbalzano si erano detti fiduciosi».
A questo proposito, la consigliera Cautela (che ha trasmesso un’interessante riflessione che pubblichiamo a parte) ha ricordato come «Lo stesso Imbalzano ebbe a dire che con una spesa minima sarebbe stato possibile ottenere un’illuminazione sufficiente a fare funzionare l’elisoccorso 24 ore su 24. Ora l’atteggiamento della Regione appare assai contraddittorio».
Il capogruppo Cavo ha aggiunto che «Sono certo che l’amministrazione comunale di Locri sarà al nostro fianco in questa battaglia per mantenere l’elisoccorso e so che probabilmente sono già al lavoro per incontrare Scopelliti. Resta l’amarezza – ha concluso – per la ridicola scelta, da parte della Regione, di garantire prebende alla cosiddetta “commissione danza” e di togliere contemporaneamente fondi e risorse alla sanità».
Maria Davolos, dal canto suo, ha rimarcato come «Se la Regione deve davvero risparmiare, non può farlo a spese della salute dei calabresi», mentre Pino Mammoliti, primo tra tutti a lanciare l’allarme giovedì sera, è stato, come al solito, tranchant: «Questo – ha detto – è solo l’inizio di una più grande mobilitazione, perché solo il senso di responsabilità della nostra gente le ha impedito, finora di prendere in mano i forconi, ma la misura è colma», aggiungendo che «L’elisoccorso è insostituibile per una zona come la nostra in cui il trasporto gommato è reso difficile da una rete viaria carente e dove risulta difficile, senza che funzioni, prelevare un malato grave e trasportarlo subito verso i grandi ospedali di Reggio, Catanzaro e Lamezia per essere sottoposto a interventi chirurgici salvavita».
Quindi, la stoccata finale: «Chi propone nel documento di programmazione economico-finanziaria della Regione il potenziamento dei fondi per la danza e la contestuale riduzione di quelli per la Sanità altro non è che un pazzo che come unico scopo ha il divertimento e il sollazzo».
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