di segreteria vice sindaco di Locri
Il tempo è un bene veramente prezioso per l’umanità, perchè dà le risposte migliori e consente di comprendere la verità delle cose, spazzando via dubbi ed incertezze.
Ed è così che compare misteriosamente ma inequivocabilmente – con manifesta evidenza e propedeutica, quasi simbiotica, identità d’intenti – un’interrogazione del gruppo di minoranza “Scelgo Locri” sulla gestione del servizio della mensa scolastica, nella stessa giornata nella quale un componente familiare di una ditta (non aggiudicataria del medesimo servizio) – ed avvezzo ad indirizzare nei confronti dell’Amministrazione ed in particolare del sottoscritto, note denigratorie su variegati argomenti – presenta il proprio comunicato riferito proprio al servizio della mensa scolastica.
Se è vero – com’è vero – che tre indizi non fanno una prova e che comunque è mio preciso intento dialogare sempre con tutti i Cittadini per fatti inerenti la gestione pubblica – oserei ritenere come si sia palesata con ogni evidenza, la strumentalità del gruppo di minoranza in ordine ad una vicenda meramente utilitaristica e non invece finalizzata alla tutela dell’interesse pubblico, come l’interrogazione odierna vorrebbe invece far credere.
La vicenda narrata dalla penna arguta di un ragazzino quindicenne, costantemente indottrinato ed indotto da persone che i quattro lustri li hanno festeggiati da tempo, a volgersi verso questa o l’altra direzione, a seconda di dove spiri il miglior libeccio di giornata, contiene invero alcune inesattezze e benchè la questione rientri nella consueta gestione degli atti amministrativi e non sussiste obbligo a farne pubblica menzione, è mio intendimento fornire la corretta versione di quanto accaduto, a scanso di strumentalizzazioni da edicola e gossip da social network.
E’ accaduto nei giorni precedenti, che l’ex titolare di una ditta che prestava negli anni in vari Comuni il servizio di ristorazione scolastica, abbia richiesto presso i diversi uffici comunali, accorate ed intense delucidazioni in merito ai criteri di assegnazione del servizio della mensa scolastica, presentando in maniera insistente note e richieste verbali, al fine di ottenere delucidazioni in merito all’iter espletato.
La ditta della quale si discute è passata negli anni, dalla titolarità del padre di famiglia, alla figlia e nel mentre è stata destinataria di un’informativa antimafia ex art. 91 d. lgs. 159/11 (emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria), poichè considerata “condizionata” da alcuni sospetti legami parentali. E mi limito a non aggiungere altro.
Di recente, la ditta in questione è stata trasferita sotto l’intestazione dell’altro figlio, ma si rammenti come la precedente e sottostante interdittiva antimafia recasse una motivazione non personalistica ma di “parentele” dell’intero nucleo familiare.
A ragion veduta, e nel pieno rispetto delle indicazioni e dei postulati giuridico legali che hanno portato le autorità competenti ad emettere l’interdittiva, l’Amministrazione procedente ha ritenuto di incedere nell’assegnazione del servizio tramite proceduta ad invito, regolarmente prevista ed espletata – potendo ricorrere a tale modalità poichè trattasi di somma al di sotto del limite normativamente previsto per l’obbligatorietà dell’aggiudicazione tramite bando di gara.
Questa la reale (e mi auguro condivisibile da parte di tutti) motivazione che ha portato l’Amministrazione a non invitare la ditta che sosteneva di essersi – con specifica nota (procedura tra l’altro atipica e non ammessa) – autoproposta e a riferire questa insuperabile condizione – congiuntamente ad ulteriori difetti documentali sussistenti nel caso specifico, come in realtà la mancanza di una valida manifestazione di interesse nei confronti del servizio assegnato per l’anno 2018/’19.
Poichè l’impronta conferita dall’attuale Amministrazione in carica, è stata sempre e pedissequemente quella di espletare il mandato pubblico nella maniera più aperta possibile e nell’unico interesse collettivo, fornendo a TUTTI i Cittadini che ne facessero richiesta, i chiarimenti e le spiegazioni del caso, in assoluta trasparenza e nella tutela collettiva dell’utenza, abbiamo accolto la specifica istanza verbale del padre del titolare della Ditta, il quale chiedeva di poter esporre le proprie ragioni, adducendo difetti dell’iter di aggiudicazione (che come già evidenziato da evidenza documentale, risultavano invece errate).
L’incontro si è svolto lunedì mattina – informato il Sindaco, Giovanni Calabrese – e alla presenza del vice Sindaco e Assessore al bilancio, Raffaele Sainato; dell’Assessore alla Pubblica Istruzione, Anna Sofia; Del Dirigente del Procedimento, Caterina Romeo; del Dirigente del Servizio, Sergio Marasco; del Presidente del Comitato di Quartiere Moschetta, Ornella Monteleone – presente come auditore civico, a tutela della massima trasparenza e correttezza in riferimento ad un servizio pubblico riferito alla collettività scolastica – ed, infine, alla presenza del padre del titolare della ditta non aggiudicataria (e neppure invitata).
Nel corso dell’incontro, al soggetto richiedente, sono stati sottoposti tutti gli impedimenti ostativi del caso, ivi compresi i difetti procedurali proposti dal medesimo.
Ci rendiamo conto, stante le difficili congetture socioeconomiche del periodo generale di crisi, di come il lavoro costituisca – specialmente nel nostro territorio e per tutti – una necessità drammatica e delle concause che hanno portato il richiedente ad esternare nel corso dell’incontro e con toni molto accesi ed inopportune per la sede, le proprie vedute.
Evenienza questa che ha richiamato l’intervento del Sindaco, volto a richiamare il soggetto che lamentava l’ipotetica ingiustizia, a moderare i toni e a riportare il doveroso decoro dinnanzi ai presenti, comunicando come l’iter sia stato seguito nel rispetto di quanto previsto, proponendo di rivolgersi alla Procura della Repubblica per eventuali ulteriori polemiche ed invitando, infine, il padre del titolare della ditta a lasciare la stanza.
Invito rivolto esclusivamente al soggetto contestante, per i modi bruschi ed irriguardosi coi quali si è rivolto e non riferito certamente – come è stato erroneamente scritto da qualcuno – nei confronti dell’ Avv. Ornella Monteleone, la quale ha sempre collaborato in maniera disinteressata e discreta, per l’affermazione dei diritti civici del territorio, come anello di congiunzione tra i Cittadini e tutte le Amministrazioni succedutasi, nel dialogo e nel rispetto di tutti.
La prematura conclusione dell’incontro, ha di fatto impedito di riferire, infine, all’operatore economico, di come la presenza dell’interdittiva antimafia per motivi inerenti l’intero nucleo parentale, abbia di fatto costituito la pregiudizievole determinante ai fini dell’esclusione dalla procedura di invito delle ditte. Doverosa l’indicazione fornita ai Responsabili del Procedimento e del Servizio, di procedere – com’è doveroso – a tutte le cautele e le verifiche del caso, poichè la correttezza delle procedure è la massima aspirazione alla quale anelano i nostri uffici ed il personale preposto.
Inviterei, infine, il gruppo di minoranza, di non asservirsi a certe logiche utilitaristiche cha fanno soltanto male al nostro territorio, già abbondantemente dilaniato da profonde piaghe a tutti note e veicolare i mezzi concessi a tutela del diritto di vigilanza e di equilibrio politico, verso reali finalità pubbliche.
Fin qui ho scritto da amministratore, vice Sindaco e Assessore, raccontando ad onor del vero e nel rispetto della collettività, l’evidenza inconfutabile dei fatti.
Scrivo adesso da Uomo e Concittadino di tutti, esprimendo profonda solidarietà nei confronti delle tante difficoltà che le Ditte e le Aziende si trovano a dover affrontare, in un territorio nel quale ci sono poche possibilità di lavoro e nel quale – a volte – le condizioni economiche sono drammatiche e la chiave di volta è rappresentata dall’affermazione della dignità e della libertà remunerativa del lavoro, premessa indispensabile per il godimento di qualunque altro diritto e della serenità familiare, tutto ciò nell’assoluta ed incontrastabile consapevolezza che il rispetto della legalità debba sempre e comunque rappresentare quell’anelito collettivo, nel quale ciascuno di noi deve confidare.