R. & P.
“Affidamento provvisorio Servizio Mensa”: il sindaco Calabrese conferma la netta e chiara posizione dell’Amministrazione Comunale. Esclusione preventiva nei confronti di ditte soggette a possibili infiltrazioni e condizionamento mafioso.
In merito ai diversi interventi sulla stampa circa la problematica del servizio di mensa scolastica il Sindaco Giovanni Calabrese, dopo confronto con i Responsabili del Servizio e del Procedimento, ritiene necessario fare le seguenti precisazioni.
In passato la quasi totalità del servizio mensa è stato finanziariamente garantito dal Comune a fronte di un esiguo contributo percepito attraverso il “Piano per il diritto allo studio”.
Dal 2011, a causa delle gravi e note difficoltà economiche, i servizi mensa e trasporto scolastico sono stati garantiti saltuariamente e con non poca difficoltà agli utenti.
Le maggiori difficoltà si sono riscontrate sul servizio mensa anche a causa di problematiche amministrative relative ai requisiti delle strutture scolastiche.
Negli ultimi mesi dello scorso anno scolastico dopo confronto con una delegazione di rappresentanti dei genitori, avvenuto nella sala consiliare del Comune di Locri, permanendo una grave situazione finanziaria, si è condiviso di avviare il servizio mensa per il plesso Virgilio, unico ad avere i requisiti richiesti dall’Asp, con totale copertura finanziaria del servizio mensa a carico degli utenti.
Il servizio è stato affidato con regolare procedura fino al termine dell’anno scolastico 2017/18.
Nel contempo l’Amministrazione si è adoperata per l’affidamento del servizio di mensa scolastica per il quinquennio 2018/2023, sempre con la modalità del costo a carico dell’utente, con procedura di gara da svolgere attraverso la Stazione Unica Appaltante della Città Metropolitana.
Considerato che tale procedura è particolarmente lunga dato l’importo complessivo è stata indetta una “gara ponte” per il tempo necessario a garantire la conclusione della gara centralizzata al fine di assicurare il servizio durante questa prima parte dell’anno scolastico. Si tratta di un affidamento di servizio nell’ambito dei 40 mila euro ed il RUP non ha nessuna necessità di avviare una procedura negoziata (né di adottare particolari formalismi) come precisato dal recente decisum del TAR Calabria, Catanzaro, Sez. I, del 26 ottobre 2018 n. 1801 sulla (sostanziale) differenza tra la procedura informale finalizzata ad un affidamento diretto nell’ambito dei 40mila euro e la procedura negoziata (evidentemente formalizzata) con coinvolgimento necessario di più soggetti.
Il giudice, in particolare, sottolinea che l’ambito di azione amministrativa esperibile nei limiti dei 40 mila euro, secondo il disegno del legislatore (con l’articolo 36, comma 2, lett. a), risulta sostanziale libero (in senso tecnico e per quanto riguarda il formalismo) pur non totalmente rimesso alla discrezionalità del RUP.
Pertanto, il RUP si è mosso secondo un schema informale – peraltro ampiamente consentito dall’art. 36 e, se vogliamo, dalle stesse Linee guida ANAC n. 4 – strutturando il procedimento senza determinazione di avvio e senza avviso vero e proprio ma con indagine di mercato, evidentemente, vista l’urgenza e l’importo ridotto, “diretta” senza intermediazione di altri atti. Questo approccio, come si diceva, risulta “consacrato” nell’articolo 36 del codice ed a tal proposito, il giudice calabrese puntualizza che l’affidamento (diretto) risulta avvenuto “nel rispetto di quanto disposto dall’art. 36 d.lgs. n. 50/2016 e l’adeguata motivazione ivi richiesta imponeva all’amministrazione di far riferimento all’indagine di mercato espletata.
In merito alle censure formali mosse in relazione all’affidamento della “gara ponte” si ribadisce totale fiducia nel personale dell’ente preposto al procedimento amministrativo, fermo restando, che se il procedimento di “affidamento provvisorio” dovesse risultare viziato o errato, è facoltà dell’amministrazione apportare i necessari correttivi come è facoltà di chiunque denunciare ed effettuare ricorso nelle sedi competenti.
In relazione alle lamentele dei congiunti di una nota ditta, che per anni ha espletato il servizio mensa e che nel 2013 è stata estromessa – dall’Amministrazione, guidata dal sindaco “pro tempore” Giovanni Calabrese – a seguito di “Informazione Antimafia ex art.91 d.lgs. 159/11, emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria prot. 81629 del 9/12/2013 -, si rammenta che la stessa ditta effettuò, in tale circostanza, ricorso al Tar avverso alla decisione del Comune di Locri per la revoca del servizio e contro la Prefettura per il provvedimento emesso.
Il Tar si pronunciò, in entrambi i casi, con sentenza sfavorevole alla ditta ricorrente confermando la legittimità del provvedimento adottato dal Comune di Locri -con anche condanna alle spese di giudizio-, e con riferimento alla richiesta revoca del provvedimento della Prefettura il Tar confermò la legittimità del provvedimento prefettizio evidenziando un condizionamento mafioso e rapporti parentali della ricorrente con un esponente di spicco di una nota cosca cittadina.
Ritenuto che è compito dell’Amministrazione Comunale effettuare tutti gli sforzi per cercare di prevenire situazioni di infiltrazione mafiose, in un contesto ambientale particolarmente difficile, appare evidente che nel caso specifico, pur essendo cambiata la forma, ma non la sostanza, l’Amministrazione Comunale si è determinata nel dare indirizzo nell’escludere volutamente la ditta che oggi presenta doglianze probabilmente non avendo ben compreso e gradito le precedenti e attuali determinazioni dell’Ente comunale.
A conferma di come non sia assolutamente mutato il quadro sostanziale vi è il fatto che a richiedere spesso chiarimenti sulle procedure di gara si presenti in Comune – quale delegato della “nuova” ditta – sempre lo stesso congiunto del titolare della ditta e non il titolare stesso.
Per quanto riguarda l’insistente richiesta di chiarimenti da parte del congiunto/delegato del titolare della ditta, si ribadisce, per come già chiaramente e senza fraintendimenti detto dal vicesindaco e confermato a sigillo della discussione dal sottoscritto, è discrezione dell’Amministrazione dare indirizzo politico a non invitare una ditta se si ritiene che la stessa non abbia i requisiti morali per essere invitata, come nel caso di specie.
Per come detto in quella sede se si ritiene che dall’azione del sindaco e dell’Amministrazione sia stato leso un diritto si ribadisce che si può effettuare formale ricorso e avanzare le proprie rimostranze presso la sede competente che è la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri.
Si precisa, inoltre, che il sindaco non ha mai pronunciato le frasi addebitate e riportate a mezzo stampa e, pertanto, a tutela della propria immagine e di quella dell’Amministrazione si procederà a formalizzare regolare esposto di querela.
Infine, auspicando che il servizio mensa non debba subire nuove interruzioni con disagio per gli studenti e per le famiglie, ed auspicando che possa essere anche allargato agli altri plessi scolastici interessati, si provvederà nei termini di legge a dare formale risposta all’interrogazione presentata dal gruppo consiliare di opposizione.