SIDERNO-Nell’ ambito delle commemorazioni della fine del primo conflitto mondiale, previste per il 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazione e Giornata delle Forze Armate, presso l’Aula Magna dell’I.P.S.I.A. di Siderno esponenti dell’Arma dei Carabinieri, provenienti dal Comando Provinciale di Reggio Calabria e dalle Stazioni di Locri e Siderno, nel corso di un apposito incontro informativo-divulgativo,hanno stimolato la riflessione degli studenti dell’Istituto sul significato e sui valori legati alla celebrazione di tale importante ricorrenza. Il seminario in questione ha visto la partecipazione di una delegazione composta dal Maggiore Rosario Scotto Di Carlo, Comandante della Compagnia Carabinieri di Locri, dal Maresciallo Capo Parisi, del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, e dal Maresciallo Luigi Zeccardo, Comandante della stazione Carabinieri di Siderno.
Nel corso del suo iniziale indirizzo di saluto, il Dirigente Scolastico, Gaetano Pedullà, dopo aver ringraziato i rappresentanti dell’Arma per l’attenzione dimostrata verso l’Istituto, ha inteso rimarcare come la celebrazione del 4 novembre, istituita nel 1919, sia l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale, al Fascismo, all‘Italia repubblicana. Ha evidenziato, altresì, la coincidenza di tale celebrazione con l’altra importante ricorrenza di quest’anno, ossia quella dei 100 anni dalla fine della Prima guerra mondiale, conflitto sorto sul difficile cammino che ha portato all’unità nazionale, con il tributo del sacrificio di centinaia di migliaia di morti che l’Italia ha pagato. Da qui l’invito a riflettere affinché il sacrificio dei tantissimi caduti sul fronte, oltre che delle innumerevoli vittime civili, non sia stato vano e si possa scongiurare sempre l’evenienza di un nuovo conflitto mondiale.
A seguire, il Maggiore Scotto Di Carlo che, nel suo intervento, con l’ausilio di filmati e di diapositive, ha ripercorso in dettaglio le tappe dell’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale, evidenziando come l’alto tributo pagato dalla nostra nazione in termini di perdita di vite umane non sia stato foriero di grandi vantaggi sul piano delle conquiste di nuovi territori. Ed infatti, sebbene gli accordi iniziali prevedessero per l’Italia l’annessione di alcuni territori come Trentino, Tirolo meridionale, Venezia Giulia, l’intera penisola istriana (esclusa Fiume), una parte della Dalmazia, alcune isole dell’Adriatico, la città di Valona e l’isola di Saseno in Albania, il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, oltre alla conferma della sovranità su Libia e isole del Dodecaneso, le nazioni della Triplice Intesa decisero di non concedere all’Italia tutti i territori promessi: è la ragione per cui Gabriele D’Annunzio parlò notoriamente di “vittoria mutilata“. L’Italia – che prima di entrare in guerra era considerata vicina ad Austria e Germania e poi si dichiarò neutrale – si vide riconoscere il Trentino, l’Alto Adige, l’Istria e Trieste, ma non la Dalmazia e la Libia.
Nel corso del dibattito intrattenuto con gli studenti, al quale ha preso parte pure il Maresciallo Capo Parisi, oltre ad evidenziare i risvolti e le implicazioni di quel processo storico che ha portato all’ istituzione della giornata celebrativa in questione – istituita appunto per commemorare, ogni 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell‘armistizio (4 novembre 1918), la vittoria italiana nella prima guerra mondiale e la resa dell’Impero austro-ungarico – il Maggiore Scotto di Carlo si è soffermato nell’ illustrare il ruolo, le competenze ed il raggio d’azione delle quattro Forze Armate previste dall’ordinamento italiano, ossia: Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. Puntuale, altresì nel suo intervento, il riferimento ad alcuni principi della nostra Carta costituzionale, in primis l’art. 11, in base al quale “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa agli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Al temine dell’incontro, tutti (Docenti ed studenti) concordi nel ringraziare gli esponenti dell’Arma per l’arricchimento ricevuto dalla rievocazione di una pagina molto importante della nostra storia ed, ovviamente, pure il Dirigente scolastico che, in rappresentanza dell’Istituto, ha rinnovato ai graditi ospiti l’invito a ritornare a scuola in occasione di seminari e/o convegni, per la trattazione di tematiche alle quali l’Arma dei Carabinieri possa dare il suo valido ed efficace contributo.