R. & P.
Legambiente Calabria evidenzia come ancora una volta l’azione delle procure debba porre fine alle azioni criminali dei “ladri di futuro”. Questa la notizia dell’operazione “Dirty Iron” della DDA di Reggio Calabria che ha portato al sequestro di due società per traffico illecito di rifiuti speciali. Ancora una volta si assiste a traffici illeciti in barba alle normative ed a danno dell’ambiente che ha portato alla denuncia di 38 soggetti.
Legambiente considera non più tollerabile vedere le ecomafie che continuano a lucrare sulla salute e sulla terra dei cittadini calabresi perché di questo di tratta ed, infatti, si era costituita, come si nota dall’operazione della DDA, una vera e propria filiera dell’illecito con un traffico di rifiuti speciali vastissimo. L’epicentro era a Siderno, luogo in cui giungevano ingenti quantità di rifiuti speciali non annotati in nessun registro. Alle ditte sequestrate, dietro il corrispettivo in denaro, venivano conferiti rifiuti speciali che poi non potevano essere nemmeno trattati visto che, secondo le indagini, le ditte non avevano presidi tecnologici adatti a farlo. È inconcepibile la non tracciabilità dei rifiuti, come anche l’assenza del trattamento degli stessi che vanno poi a contaminare altri comparti produttivi.
La Calabria e i calabresi sono stanchi di vedere inquinare la propria terra, non si può restare indifferenti e passivi a tutto quanto accade. Le ecomafie vanno fermate, così come il traffico illecito di rifiuti e per farlo Legambiente continuerà la sua opera di denuncia e di sensibilizzazione, ma occorre che la parte sana della comunità calabrese si faccia parte attiva e protagonista nel difendere il proprio territorio dai “ladri di futuro”.