R. & P.
Apprendiamo con sconcerto l’arrogante presa di posizione con la quale l’Amm.ne di Gioiosa Jonica tenta di giustificare un atto di tracotanza politica e di esercizio arbitrario del potere.
Di quali colpe si sarebbe macchiato Giuseppe Malvisto per vedersi privare, dopo circa vent’anni, della sua attività lavorativa?
Perché, se non era funzionale alle esigenze dell’Ente, non è stato licenziato prima?
Perché solo Giuseppe Malvisto – unico tra i 27 lavoratori – risulterebbe “inadeguato e non funzionale all’organizzazione dell’Ente”?
Perché né nella delibera di giunta del 31.12.2018, né successivamente, l’amm.ne ha voluto e saputo spiegare i reali motivi che l’hanno indotta a non rinnovare il contratto di Malvisto?
Perché, difendere i diritti di una persona mortificata nella sua dignità di lavoratore significherebbe “alzare un inutile polverone mediatico”?
Egregio Sindaco, ci consenta di dissentire: difendere i diritti di una persona ingiustamente privata della sua attività lavorativa, unica fonte di sostentamento del suo nucleo familiare, non è mai inutile.
Comprendiamo il disagio con cui questa Amm.ne Comunale cerca di spiegare un comportamento oggettivamente ingiustificabile accusando altresì la minoranza – la cui unica colpa è quella di aver difeso e di difendere una persona in difficoltà – di essere scollata dalla realtà ma non possiamo accettare che, per oscure motivazioni, venga perpetrata un’ingiustizia sulla pelle di un lavoratore e della sua famiglia.
Pertanto, nella convinzione che il diritto al lavoro vada oltre le ragioni di tornaconto politico o la necessità di saldare eventuali cambiali elettorali, rinnoviamo l’invito rivolto a questa Amm.ne affinché Giuseppe Malvisto venga reintegrato nella sua posizione lavorativa.
Il Gruppo Civico Cambiamo Gioiosa