di Redazione (ph www.romatoday.it)
REGGIO CALABRIA- Sono accusati di far parte del commando che la sera del 24 gennaio del 2013, in via della Castelluccia di San Paolo, a Roma, ha assassinato Vincenzo Femia.
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Così sono stati arrestati, dalla Squadra Mobile di Roma, Massimiliano Sestito, 41 anni, Francesco Pizzata, 22, e Antonio Pizzata, 25 anni. Ma già nel luglio dello scorso anno era stato arrestato Gianni Cretarola, accusato anche lui di fare parte del commando omicida.
Alle operazioni di arresto del 7 gennaio, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno partecipato, oltre agli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria, anche gli agenti del commissariato di Bovalino che, sotto le direttive del dott. Giovanni Arcidiacono, hanno stretto le manette ai polsi a Francesco Pizzata (nella foto) classe ‘91. Il ragazzo sarebbe uno degli esecutori materiali del delitto Femia.
Vincenzo Femia, 67nne di Reggio Calabria, ritenuto vicino alla cosca Nirta di San Luca, venne assassinato in un agguato di chiaro stampo mafioso. Un omicidio che si collegherebbe agli interessi della ‘ndrangheta sul mercato degli stupefacenti nella capitale.
L’operazione ha permesso anche di smantellare «una pericolosa cellula di ‘ndrangheta» a Roma, una sorta di gruppo operativo che, seppur legato alla Casa Madre, stava tentando di acquisire la gestione di gran parte del mercato della droga nella capitale. L’ omicidio di Femia secondo gli inquirenti rappresenterebbe un segnale importante sulla presenza della ‘ndrangheta a Roma.