di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Un osservatorio sulla condizione dell’infanzia e della gioventù e una consulta giovanile capace di fare da corpo intermedio tra l’amministrazione e l’osservatorio stesso. Sono questi i due risultati ai quali è pervenuto il consiglio comunale aperto che ha avuto luogo questa sera nei locali del centro sociale “Egidio Gennaro” dopo gli episodi di vandalismo che sono stati compiuti ai danni delle due scuole del centro cittadino nella notte tra martedì e mercoledì.
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Dunque, il civico consesso nominerà due consiglieri (uno di maggioranza e uno di opposizione) incaricati di formare questi due nuovi organismi, perché, come è stato ribadito più volte nel corso dell’assemblea cittadina, la repressione da sola non basta, ma bisogna andare alla radice del problema, cercando anzitutto di comprendere il disagio giovanile e di puntare tutto sulla formazione e sugli aspetti pedagogici.
Proprio così, come ha efficacemente sottolineato il sindaco Domenico Vestito «Bisogna andare alla ricerca del disagio più che del disagiato. Non dobbiamo – ha proseguito il primo cittadino – arrestarci di fronte a chi dice che quello che è avvenuto tra martedì e mercoledì scorso è stato un gesto che riguarda pochi: le sue ricadute riguardano e colpiscono tutti. Ecco perché – ha concluso – dobbiamo provocare le coscienze di chi in questi tre giorni non si è preoccupato più di tanto».
Davanti a un centro “Gennaro” gremito di cittadini e con parecchie autorità (in prima fila sedevano il capitano della compagnia dei Carabinieri di Roccella Marco Comparato), il parroco don Giuseppe Albanese, i sindaci di Gioiosa Ionica Salvatore Fuda e Mammola Antonio Longo, il vicesindaco di Gioiosa Ionica Maurizio Zavaglia, dirigenti scolastici e componenti il consiglio d’istituto) ha aperto i lavori il presidente Loredana Femia che insieme al vicesindaco Maria Elena Loschiavo e alla consigliera di maggioranza Annamaria Albanese, hanno stigmatizzato la gravità del gesto compiuto, evidenziando, contestualmente, la necessità di andare alla radice del problema, partendo dalla comprensione del disagio giovanile e dalla necessità di dare una ferma risposta da parte delle istituzioni.
Temi, questi, ripresi anche dal gruppo di opposizione, con i consiglieri Mariateresa Badolisani e Pasquale Mesiti che hanno rilanciato proponendo una loro mozione che ha costituito la base su cui si è giunti ad una deliberazione unanime da parte del civico consesso con la quale si è deciso di istituire l’osservatorio e la consulta.
Il sindaco Vestito, durante il suo intervento, ha letto un carteggio intercorso nel 1965 tra l’allora sindaco Enrico Rodinò e l’allora preside Peppino Brugnano (a cui dopo il decesso intitolarono la scuola media colpita dagli episodi di vandalismo di mercoledì) nel quale si sottolineava l’importanza dell’implementazione della scuola come agenzia educativa fondamentale, aggiungendo che «I danni registrati sono ingenti, ma ancora più dannosa – ha spiegato il sindaco – è l’indifferenza di chi, a torto, non si ritiene colpito da quest’azione delittuosa».
Dunque, Vestito ha sottolineato l’importanza di «un sussulto di dignità da parte della comunità cittadina, perché i convegni non bastano, ma serve ripartire creando un cordone di sicurezza attorno a scuola e biblioteca perché è come se chi si è introdotto nottetempo a scuola, fosse entrato nelle nostre case».
Molti gli interventi da parte delle personalità presenti, che hanno mostrato la loro disponibilità ad agire per dare una risposta ferma da parte delle istituzioni, dalla psicologa Daniela Diano, al parroco don Giuseppe Albanese, alla preside, all’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Lupis, passando per Rarà Gennaro, il presidente del consiglio d’istituto Pagano, il giovane Rocco Panetta e la genitrice Antonella Napoli.
Tra gli altri sindaci presenti, sono intervenuti Salvatore Fuda che nell’esprimere il proprio compiacimento per la grande partecipazione di cittadini alla seduta ha detto che «Il gesto colpisce tutta la vallata del Torbido» mentre il suo omologo mammolese Antonio Longo, nell’esprimere l’orgoglio di appartenenza territoriale, ha dichiarato che «La vallata del Torbido è un’altra cosa rispetto al resto della zona e reagisce fermamente a certi episodi».
Quindi, c’è stato spazio per la votazione finale, all’unanimità, con la quale è stata approvata la proposta di costituire l’osservatorio e la consulta.