RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE GIORGIO IMPERITURA LA SINDACO CALABRESE
SIDERNO – Trascinato, mio malgrado, in una polemica sterile e poco edificante, mi vedo costretto a difendermi sia come persona che come uomo delle istituzioni locali con responsabilità comprensoriali.
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Non capisco l’attacco all’Assemblea dei Comuni verso la quale, l’astio del Sindaco di Locri riverbera una luce alquanto strumentale e di basso profilo politico. Accusando il sottoscritto di esercizio personale ed interessato dell’Associazione e delle sue emanazioni non rende certo un servizio alla collettività della quale non mi sono mai permesso di abusare, ed è storicamente provato come il mio sacrificio ed il rispetto del territorio abbiano creato le condizioni affinché nascesse l’associazionismo e che le pubbliche amministrazioni parlassero fra di loro.
Le dinamiche politiche e democratiche risultano, in essere, lontane dalla concezione e dalla formazione strutturale del Sindaco di Locri, il quale avulso dalle regole del confronto, disegna, attraverso il delirio di onnipotenza, scenari di intrighi e di soprusi perpetrati ai danni degli operosi e integri moralmente Sindaci della Locride ( in questo caso Lui non è titolato a dare giudizi su nessuno) escludendo chi veramente nel silenzio lavora per le collettività.
Le regole della democrazia prevedono che i confronti siano aperti e leali, con scontri talune volte aspri, ma costruttivi, e non al mancato raggiungimento dei propri disegni, esternare teorie dissociative da questa o quella Associazione.
Certo, sarò pronto a confrontarmi, come sempre, sul mio operato, così dovrà essere fatto per gli altri organismi di cui il Sindaco di Locri fa parte anche di diritto, ma non lo farò sotto la sferza tendenziosa di chi in atto recrimina con la minaccia di uscire dal consesso territoriale.
Dovrà anche assumersi le responsabilità politiche di distruggere un patrimonio acquisito perché poi dovrà rispondere al popolo della Locride.
L’Associazione dei Comuni nasce con una regola elementare: ogni Comune dal più piccolo al più grande ha pari dignità, ed è questa dignità che il Sindaco di Locri lede in ogni suo passaggio, dimenticando, in questo caso, che in democrazia i voti si contano e non si pesano e quando le proprie proposte, seppur legittime, non passano deve adeguarsi alla maggioranza, senza cercare prima di lusingarla e poi di sparare a zero.
Oggi che le pubbliche amministrazioni sono in serie difficoltà (ed il Comune di Locri non è esente stante la spada del dissesto finanziario a cui ha collaborato) atteggiamenti scomposti , fanno ritornare alla mente la tattica del rinvio della palla in campo esterno e quindi dei diversivi. Infatti, è storicamente provato che quando i governanti erano assillati da problemi interni ricorrevano alle invasioni dei territori altrui per sottometterli e quindi dimostrare alla nazione la loro forza ed il loro splendore. Così non è.
Oggi siamo in democrazia ed il confronto giova fin quando le regole sono rispettate. Ed io mi sento di averle rispettate in pieno, richiedendo ad oggi un ritorno alle proprie responsabilità il Sindaco di Locri, poiché del territorio siamo i titolati e quindi responsabili delle nostre azioni in favore delle popolazioni e non degli interessi personali maldestramente citate dal Collega.