di Adelina B. Scorda
BOVALINO – La bufera giudiziaria che ha colpito nei giorni scorsi il comune di Bovalino, causando anche le dimissioni del consigliere Savica starebbe mettendo in seria difficoltà anche i successori dei due consiglieri dimissionari, Iaria, per Intile e Giorgi per Savica.
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Dall’operazione Inganno, portata a termine dai carabinieri del nucleo investigativo di Locri sarebbero emersi, infatti, gli intrecci che avrebbero modificato l’esito delle amministrative del 2010 attraverso l’intreccio politico-mafioso che avrebbe influenzato le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e dove assumerebbero un ruolo determinante gli interessi delle “famiglie” locali con il presunto avallo e appoggio richiesto dai politici dai candidati. Secondo gli inquirenti, infatti, Savica, il sindaco e il presidente del Consiglio avrebbero intessuto rapporti di interesse con la famiglia dei Nirta ”Terribile”.
Ora, già dall’ultimo, non discusso, consiglio comunale le indiscrezioni sul presunto rifiuto di Iaria si erano fatte particolarmente insistenti, giunge però, adesso, anche la notizia che Giovanni Giorgi, primo dei non eletti della lista “Ricominciare – Savica Sindaco” non avrebbe nessuna intenzione di prender il posto fra i banchi della minoranza. Qualora tutto ciò dovesse realmente accadere si dovrà continuare a scorrere fra le due liste al fine di rintracciare chi fra i non eletti sia ad oggi disponibile a ricoprire un ruolo all’interno della vita politico-amministrativa del Comune.
In caso si dovesse verificare il doppio rifiuto, dovrebbero subentrare al posto di Ientile Natale Piccolo, mentre per Savica, Edoardo Carpentieri secondo dei non eletti con 110 preferenze. L’ombra della commissione d’accesso, con le tragiche conseguenze che potrebbe comportare, come lo scioglimento del consiglio per infiltrazioni mafiose, starebbe facendo riflettere. Una condizione d’instabilità che colpisce duramente le basi già fragili dell’esecutivo che fino ad oggi ha mantenuto il totale riserbo sulla vicenda.
Inoltre, il ripristino numerico in seno al consiglio se da un lato consentirebbe il normale prosieguo dell’attività amministrativa dall’altro inserirebbe di diritto i futuri consiglieri all’intero di una vicenda giudiziaria che probabilmente non gioverebbe alle loro future carriere politiche, qualora volessero intraprendere il cammino.
Intanto anche fra le file della maggioranza si starebbe riflettendo sul da farsi, certa per il momento resta solo la volontà di discutere il consiglio previsto per il 4 febbraio.